Ciccio Caputo, dopo i primi due goal con la Sampdoria, punta a far bene anche contro il Napoli: l’intesa con Quagliarella continua a crescere
Nella scorsa stagione Ciccio Caputo realizzò il goal del pareggio al 95′ di Sassuolo-Napoli, una partita pazzesca come affermato dallo stesso attaccante alla Gazzetta. Ora, dopo aver trovato le prime reti con la maglia della Sampdoria contro l’Empoli, il centravanti blucerchiato non vuole fermarsi.
La coppia con Fabio Quagliarella sta funzionando e i due stanno affinando l’intesa. La sfida con i partenopei sarà difficile, ma la Sampdoria – secondo Caputo – è pronta, anche perché sta giocando con coraggio e sfrontatezza:
Il Napoli è la prima forza del campionato, ma noi siamo pronti. Sampdoria bella e quasi sfrontata? È un fatto molto positivo, una caratteristica che il mister ci ha trasmesso, e che avevo già notato guardando le partite della Samp prima di venire qui. Andiamo a prendere bene gli avversari, ma sempre con equilibrio.
Sampdoria, cresce l’intesa tra Caputo e Quagliarella
LEGGI ANCHE Sampdoria, la sorpresa di D’Aversa: il nuovo ruolo di Candreva
Contro l’Empoli la coppia con Fabio Quagliarella ha funzionato alla grande. I due stanno affinando l’intesa e, nonostante siano due attaccanti che amano segnare, stanno imparando a convivere:
Quando in una squadra hai giocatori di qualità diventa facile adattarsi. Fabio è importantissimo per l’ambiente e per il gruppo. È stato anche il fatto di trovarlo qui a convincermi a venire alla Samp. Mi piaceva l’idea di giocare con lui, anche se poi abbiamo tanti attaccanti forti. Mi sono sempre adattato. S’è visto anche a Empoli, l’intesa può solo migliorare.
D’Aversa lo ha rincorso a lungo e lo voleva già a Parma. Ora i due si ritrovano alla Sampdoria, dove i tre anni di contratto fatti da Ferrero significano molto per Caputo, che aveva voglia di rimettersi in gioco:
D’Aversa ha provato spesso a prendermi Sono contento che lui sia qui, ha una bella idea di calcio, sa quello che vuole ottenere dai suoi giocatori. Anche il presidente Ferrero mi seguiva da tempo, mentre Faggiano lo conosco da una vita. Tre anni di contratto? Volevo rimettermi in gioco, senza pormi obiettivi sul medio o lungo termine. Io darò il massimo, l’ho detto a Ferrero, il campo fornirà le risposte.