Il responsabile dell’area tecnica della Sampdoria, Carlo Osti, è corteggiato dal Bologna di Saputo e dall’Atalanta dei Percassi…
Prima il Bologna, ora l’Atalanta. Il nome di Carlo Osti gira, piace, potrebbe interessare a diversi club di serie A decisi la prossima stagione a cambiare i propri uomini mercato. A Bologna si parla da tempo dell’addio di Riccardo Bigon, a Bergamo da oggi di quello di Giovanni Sartori che a fine campionato potrebbe lasciare clamorosamente l’Atalanta dei miracoli.
Giovanni Sartori, storico ex diesse del Chievo dei miracoli, ora alla corte della famiglia Percassi, nel 2006 fu a un passo dal trasferirsi al Torino. Oggi a distanza di anni e tanti risultati ottenuti si parla di Juventus.
Sartori pare il profilo giusto per affiancare il Football Director Federico Cherubini, ma con un ruolo più di campo. Sarebbe una figura di supporto, un direttore sportivo d’esperienza che nel curriculum ha la favola Chievo, arrivato fino ai preliminari di Champions League, e la straordinaria crescita dell’Atalanta, dove è sbarcato 8 anni fa.
Ma cosa c’entra Carlo Osti in tutto questo? Giovanni e Carlo sono due vecchi buoni amici, così come con Riccardo (Bigon). E da Bergamo arriva voce che Sartori in caso di sua successione avrebbe già fatto il suo nome, avrebbe consigliato alla famiglia Percassi e alla nuova proprietà una figura di garanzia, di continuità…
Atalanta? Carlo Osti ha sposato la Sampdoria ormai da dieci anni…
Sampdoria, Carlo Osti corteggiato da Bologna e Atalanta
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Il nome di Osti l’aveva fatto anche il Resto del Carlino qualche giorno fa parlando proprio della sostituzione di Riccardo Bigon. Nella lista dei candidati oltre a Sartori, ovviamente più affascinato dall’idea di andare alla Juventus, c’era anche il nome dell’attuale responsabile dell’area tecnica blucerchiata.
Andrà via? Di sicuro Carlo Osti ha dimostrato un grande attaccamento ai nostri colori, si sente un pezzo di questa società ed è pronto a esserlo anche in caso di passaggio di proprietà. Ma come spesso accade, in certi ruoli strategici però, ci possono essere dei cambi, delle piccole rivoluzioni…
Un corteggiamento che certamente lusinga il nostro buon Carlo Osti!