Senza l’aumento di capitale, il Cda della Sampdoria potrebbe dover avviare un percorso di gestione della crisi: mercato in liquidazione e rischio indebolimento
L’Assemblea degli azionisti della Sampdoria è stata rinviata in seconda convocazione il 19 dicembre. L’indisponibilità a presenziare il 14 comunicata da Massimo Ferrero ha fatto sì che la riunione slittasse. Un rinvio che potrebbe servire a trovare un accordo con Merlyn Partners, pronto a entrare in società e non solo.
Il 19 il Cda chiederà un aumento di capitale alla proprietà di 30 milioni. L’iniezione di liquidità dovrebbe servire per garantire la stabilità economico-finanziaria, anche alla luce dei debiti previdenziali da pagare al Fisco. Non è però, scontato che venga approvato, considerata la volontà – riportata dal Secolo XIX – di Ferrero di opporsi.
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Ma cosa può succedere il 19 dicembre? Se non ci sarà la ricapitalizzazione, la proprietà dovrà trovare nuove forme di sostentamento che potrebbero indebolire ulteriormente la posizione della Sampdoria. In alternativa, invece, toccherà al Cda gestire la crisi, come – di fatto – sta facendo da quando è entrato in carica.
La gestione della crisi potrebbe passare, scrive il quotidiano, anche dalla “composizione negoziata”, una misura che consente “all’imprenditore, che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, di perseguire il risanamento dell’impresa con il supporto di un esperto indipendente, che agevoli le trattative con i creditori e altri soggetti interessati”.
Bisogna vedere se è compatibile anche con il mondo del calcio, anche perché potrebbe significare un mercato di gennaio molto difficile. Con diverse cessioni che indebolirebbero ancora di più una squadra che, invece, ha bisogno di rinforzi.