La classifica della Sampdoria preoccupa società e tifosi che chiedono la testa di Giampaolo. Ma chi deciderà il suo esonero?
In una società di calcio in condizioni normali credo non esisterebbe neppure il dibattito sulla necessità o meno di cambiare l’allenatore.
Ma è chiaro che la Sampdoria attuale – commissariata e con una gestione emergenziale ormai da dieci mesi in attesa di un passaggio di proprietà che non arriva mai – non sia una società che vive condizioni normali. Carlo Osti dice bene quando parla di “numeri impietosi” rispetto al rendimento dei blucerchiati.
È sempre sbagliato dare le colpe solo all’allenatore perché è evidente che questa crisi abbia molti padri (in primis una società in affanno e poi naturalmente i calciatori in campo a cui è lecito chiedere molto di più) ma insomma credo che anche il più convinto dei giampaoliani sia d’accordo sulla necessità di dare una scossa in questo momento.
Perché se non si possono cambiare 25 giocatori almeno si può cambiare l’allenatore. Io stimo Giampaolo, lo considero anche un buon allenatore ma è evidente che la sua seconda esperienza in blucerchiato sia stata tutt’altro che brillante: una sofferta salvezza l’anno scorso (più per demeriti altrui che per meriti propri) e un rendimento da retrocessione sparata in queste prime 7 giornate.
In sostanza 2 punti in 7 partite, peggio di Di Francesco nel 2019. Una media punti di 0,28 a partita, con una proiezione a fine campionato di nemmeno 11 punti.
Esattamente di cosa stiamo parlando? Vogliamo davvero andare avanti coi trattati filosofici sulla qualità delle prestazioni, peraltro del tutto opinabili? O nasconderci dietro qualche arbitraggio infelice? Vogliamo insomma prendere coscienza del fatto che la barca ha rischiato già di affondare lo scorso maggio e ora sta rischiando di affondare di nuovo?
Sampdoria, chi decide l’esonero di Giampaolo?
Il tema semmai è un altro. Chi sarà oggi ad avere l’ultima parola, chi sarà oggi in sostanza a prendere la decisione sulla conferma o meno di Giampaolo e sulla scelta di un nuovo allenatore? Sinceramente mi aspetto qualcosa dai prossimi giorni anche perché lo stesso Osti nelle parole di sabato dopo la sconfitta dello Spezia (“Faremo delle valutazioni al nostro interno”) ha fatto capire che ci sarà da parlare a lungo in queste ore nella società, probabilmente anche col coinvolgimento dei calciatori più rappresentativi.
Ma alla fine chi sarà a decidere? L’ultima parola spetterà al presidente Marco Lanna che in settimana aveva confermato piena fiducia a Giampaolo per mantenere calmo l’ambiente ma che verosimilmente sarà tutt’altro che soddisfatto del rendimento della squadra, oltre tutto visto il mercato (a dire il vero Winks per ora non è ancora disponibile) pensato comunque per le necessità dell’allenatore? O forse sarà decisiva l’opinione dello stesso Osti che probabilmente anche in termini di relazione personale (è questa certo non è una colpa per carità) ha il rapporto diciamo più consolidato con Giampaolo?
Sampdoria, Romei, Osti, Faggiano e Lanna, chi conta di più?
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Del resto però un rapporto consolidato con il tecnico abruzzese lo ha pure l’avvocato Romei che come sappiamo, specie in questa sua seconda avventura alla Samp, ha un peso notevole all’interno del club anche rispetto alle scelte tecniche.
Poi naturalmente non dimentico Daniele Faggiano, il vero uomo mercato di questa Samp: a volte un po’ troppo frettolosamente etichettato come l’uomo di D’Aversa visti i trascorsi comuni al Parma, a dire il vero il dirigente salentino è spesso venuto incontro allo stesso Giampaolo con le sue intuizioni.
Non dimentichiamoci che Giampaolo deve molto anche a un certo Sabiri, giocatore che proprio Faggiano ha saputo scovare e prelevare dall’Ascoli. Sulla conferma o meno di Giampaolo e nel caso su un cambio di allenatore potrà avere un parere forse non vincolante ma comunque pesante anche Massimo Ferrero, che ufficialmente è interdetto dalle attività imprenditoriali e non può comparire visti i suoi guai giudiziari ma che in sostanza (è bene che nessuno faccia finta di dimenticarlo) è ancora proprietario della Sampdoria attraverso un trust?
Il rapporto tra Ferrero e Giampaolo forse ha vissuto di alti e bassi, ma non è un mistero che il triennio 2016-2019 sia stato globalmente quello più positivo in campo e fuori per la gestione del Viperetta. Detto questo oggi siamo lontani anni luce da quel periodo sia per la qualità dei giocatori sia per i risultati.
I risultati della Sampdoria danno contro Giampaolo…
A proposito Giampaolo venerdì ha detto apertamente di doversi “guadagnare la fiducia attraverso i risultati” senza poter “disporre di alcun bonus”: è evidente che i risultati non ci sono, che le cose non stanno funzionando e che serva una sterzata.
Non so quanto possa servire la fiducia al mister sino alla gara col Monza, non so nemmeno quanto possa spostare il giudizio un eventuale successo sui brianzoli. Il fallimento è evidente e non si può neppure continuare a parlare del calendario.
Anche questo tabù trasferte è inquietante. In tutto il 2022 La Samp di Giampaolo ha fatto 4 punti solo in Veneto (vittoria a Venezia e pari a Verona la scorsa stagione) e per il resto ogni qual volta il pullman della squadra è andato oltre il casello di Nervi è sempre arrivata una sconfitta.
Anche contro squadre – come lo Spezia di sabato – certo non imbattibili. Ora cosa succede in questa situazione di incertezza con una società che ha la necessità di contenere i costi (il rinnovo a 1,2 milioni sino al 2024 a Giampaolo era scattato automatico in caso di salvezza) ma che ha l’obbligo di mantenere la categoria per evitare un disastro economico ancor più pesante? Io credo che questa pausa sia l’occasione ideale per cambiare allenatore. Andare avanti con Giampaolo credo sia – in termini sportivi – un accanimento terapeutico. Nessuno si offenda ma le cose stanno così.
La soluzione si chiama Ranieri?
Decidessi io ora proverei subito a convincere Claudio Ranieri a tornare a Genova ma presumo che un suo eventuale ritorno sia precluso per motivi di ingaggio. Un’alternativa – più che un ritorno di D’Aversa (che è ancora sotto contratto ma che personalmente non mi ha mai entusiasmato) – credo possa essere Leonardo Semplici.
L’allenatore fiorentino ha di certo minori pretese economiche rispetto a Ranieri e sono sicuro che accetterebbe volentieri la panchina blucerchiata. Semplici sarebbe una scelta anche calcistica diversa: un allenatore molto più all’italiana, molto più attento a non prendere gol e senza troppi fronzoli.
Per il calcio spettacolo bussare altrove ma forse potrebbe essere una soluzione. Sempre che ci sia una società finalmente unita nel prendere una decisione in un senso o nell’altro. Non si può continuare ad aspettare Godot.