È tornato l’ottimismo in Casa Sampdoria: sono bastate due vittorie per ridare fiducia a un’ambiente che ha avuto paura di non farcela…
Voltare pagina. Questa la parola d’ordine in casa Sampdoria. Come sottolinea spesso e volentieri Leonardo Semplici, ora, il gruppo c’è ed è solido. Per il Doria è iniziato, con il Cosenza, un altro campionato.
Dopo il repulisti attuato da Pietro Accardi nella sessione invernale del mercato, l’ambiente è cambiato radicalmente e si può guardare al futuro con più ottimismo. Una nuova stagione che non deve farci cadere nell’errore di facili entusiasmi ma che ci deve dare la giusta consapevolezza per affrontare le partite che rimangono da giocare con una ventata di freschezza e serenità, senza guardare troppo chi sta dietro o chi ci precede ma concentrandoci solo ed esclusivamente sul nostro cammino… come se le altre quasi neppure esistessero.
Partita dopo partita, senza il peso gravoso di dover raggiungere chissà quale traguardo, sicuri che se l’appetito vien mangiando… potremmo anche toglierci qualche soddisfazione.
La rosa della Sampdoria, con il rientro di Bereszynski in difesa, e il contributo dei nuovi arrivati che hanno portato tranquillità ed entusiasmo anche tra i compagni, si presenta più solida. Nelle ultime due gare abbiamo potuto vedere infatti una squadra finalmente compatta, meno impaurita e con uno spirito di gruppo che quest’anno non avevamo ancora riscontrato.
Sampdoria, il vento dell’ottimismo è cambiato…
Sampdoria, con sensato ottimismo e prudente entusiasmo: tutti dalla stessa parte
Mai come in questa stagione infatti abbiamo capito che il valore dei singoli non basta e che diventa fondamentale avere la testa sgombra da quelle tossicità che svolgono un’azione fondamentale nel rendimento.
Guardare avanti dicevamo… c’è un capitolo da chiudere in maniera ermetica, basta parlare di Kasami e Pedrola, basta pensare a chi non fa più parte del progetto rinascita e indirizzare ogni pensiero a chi oggi ha già dimostrato di voler lottare per questa maglia.
Viva Niang e Sibilli, Altare e Beruatto e viva chi è voluto rimanere su una nave che stava affondando con un grande senso del dovere e da vero capitano.
Viva tutti quelli che suderanno per ridare a questa Samp una dignità venuta meno nei mesi scorsi. Tutti con lo sguardo dritto verso una salvezza che oggi è alla portata e che chissà… una volta raggiunta potrebbe aprire nuove porte.
Con sensato ottimismo e prudente entusiasmo, tutti dalla stessa parte.