La Sampdoria di Andrea Pirlo contro il Como non si gioca solo un posto in zona playoff. Vincere per dimostrare di essere una grande…
Consegnata ai posteri la brutta gara di Spezia, tra pesci avariati (ci sta, e non sarebbe la prima volta) e accomodamenti arbitrali (il goal era da annullare senza se e senza ma, sul rigore se ne vedono dare di più ridicoli e negare di più clamorosi), archiviata di fatto la pratica “salvezza”, a mio vedere il principale obiettivo stagionale, le ultime quattro partite ci diranno se questa Sampdoria sarà in grado di qualificarsi tra le prime otto di questa tornata cadetta, e quindi di provare a giocarsi la serie A.
Mio personale parere: per come si è evoluta la stagione, e se volessimo metterla sui valori espressi, i play off sarebbero un regalo un po’ largo. Con tutte le attenuanti del caso, la squadra con il decimo pubblico d’Italia (il settimo in trasferta) non può perdere otto volte tra le mura amiche e offrire prestazioni così scadenti sul piano dello spettacolo.
Poi, che la rosa al completo valga molto di più, credo sia indisputabile. Che la falcidia degli infortuni abbia pesato in modo anomalo e abnorme, è altrettanto evidente. Non è solo un discorso quantitativo: c’è di mezzo la lunghezza delle assenze e la loro contemporaneità.
Ancora: che in ogni caso il gioco si sia evoluto nel corso dei mesi e abbia acquistato una fisionomia precisa partita dopo partita, non può essere messo in discussione. Sembra sciocco, ma anche il tipo di errori (tanti e gravi) visti in campionato, soprattutto in difesa, non sono gli stessi di sei/otto mesi fa. Non vederlo è analfabetismo calcistico o pregiudizio.
Sampdoria, il nostro attacco non è inferiore a quello del Como…
Sampdoria, contro il Como per sapere chi siamo. Riflessioni e giudizi
LEGGI ANCHE Sampdoria, esami per Antonio Barreca: si teme lo stiramento. Torna per i playoff?
Detto questo, arriva il Como. E la cosa ha un significato preciso, perché la squadra lariana è lanciatissima, raggiungerà – io immagino – la promozione diretta, ma…
Ma: anzitutto, all’andata (quando in panchina non c’erano ancora i profeti attuali) aveva fatto schifo, né più e né meno del Doria, e aveva vinto per un episodio. Di quelle lassù, francamente, mi è sembrata la peggiore, insieme al Palermo. Certo, nel frattempo tutto è cambiato, per cui…
Inoltre: la Sampdoria ha fatto pochissimi punti con chi la precede in classifica. Quattro col Palermo, uno – in trasferta – con Parma e Cremonese, uno col Brescia. Considerando che Palermo e Brescia non sono certamente più forti del Doria (che, legittimamente, potrebbe essere ad oggi la sesta forza del torneo), diciamo che con le cinque squadre più attrezzate o meglio disposte non è arrivata finora nemmeno una vittoria. Altri momenti, per carità, ma questo recitano i numeri.
Tutto ciò per dire che sono curioso di vedere questo Como così irresistibile. L’ennesima sconfitta casalinga, secondo me, direbbe che questa squadra non è pronta, in nessun modo; una prestazione convincente, al contrario, potrebbe fare da trampolino di lancio.
Non mi sbilancio in tatticismi. Ma butto lì che un attacco Pedrola – Esposito non mi sembra certo inferiore ad uno che suona Cutrone – Gabrielloni. Mi piacerebbe che il centrocampo giocasse come ci aveva abituato dalla partita di Modena in poi (pur nelle pause da infortunio). E che la difesa facesse il suo, senza distrazioni.