La Sampdoria di Claudio Ranieri sarà chiamata con l’Hellas Verona all’ultimo scatto d’orgoglio, per rivitalizzare una stagione in chiaroscuro
E così la Sampdoria ha archiviato anche la pratica Napoli. Un’altra sconfitta, un’altra prestazione che poteva essere ma non è stata. Certo, davanti non c’era una squadra qualunque, ma un gruppo che lotta ancora per degli obiettivi veri, tangibili, per la cosiddetta Europa che conta…
Inutile rammaricarsi, quindi, i 23 punti di differenza fra le due squadre valgono già come risposta esauriente ad ogni sterile polemica da bar… se fossero aperti. Ora bisogna capire che ne sarà di queste ultime 8 gare, di quest’ultimo spezzone di stagione.
Ormai la fatidica soglia 40, quella a portata di mano esattamente 10 punti fa (a fine andata), finalmente sembra dietro l’angolo. Che fatica però. Ma i punti in palio ancora disponibili sono 24: mica bruscolette. Con un improbabile en plein la Sampdoria arriverebbe a quota 60, una cifra monstre, senz’altro spropositata per la piega presa dal ritorno blucerchiato.
La rosa della Sampdoria vale meno di quella di Juric?
Sampdoria: contro l’Hellas Verona per essere o non essere
LEGGI ANCHE Sampdoria, con l’Hellas Verona tornano i piedi buoni
Come sempre siamo qui nella nostra confort zone, a metà classifica, né buoni né cattivi, a festeggiare una delle tante annate anonime. Forse. Forse stavolta no, andrà diversamente. Perché la squadra di Claudio Ranieri già sabato contro il Verona potrebbe stupirci con una grande prova d’orgoglio. Forse sarà la partita che esalterà le qualità morali del gruppo, per andare a battere una delle nostre dirette concorrenti.
Non sarà facile piegare il Verona di Ivan Juric, avanti solo di 5 lunghezze. Anche gli scaligeri però hanno mostrato un certo appagamento, un rallentamento rispetto all’andata. Batterli non sarebbe così impossibile, e magari tornerebbe in discussione quell’ottava piazza tanto agognata dalla dirigenza ad inizio anno. Quello di sabato contro i gialloblù, dunque, dev’essere l’ultimo treno su cui salire per dare un senso alla stagione, che un senso non ce l’ha.
Tra il Verona, ottavo, e la Roma, settimana, in classifica c’è uno scollamento di 13 punti (41 a 54). Una terra di nessuno, una zona franca che divide le grandi dalle altre. Avremmo dovuto colmare noi quel vuoto. Ma forse, da sabato, sarà ancora possibile farlo.