Fabio Depaoli e Leonardo Benedetti sono tra i protagonisti in negativo di Sampdoria-Cremonese: i voti dei due giocatori alle prese, inoltre, con problemi muscolari
La Sampdoria cade ancora una volta in casa e allunga il periodo di astinenza da vittorie interne che dura, ormai, dallo scorso 9 dicembre (2-0 contro il Lecco). Con la Cremonese hanno pesato le assenze, le difficoltà a centrocampo e, soprattutto, l’errore di Fabio Depaoli sul goal decisivo di Cesar Falletti.
Il capitano non è al meglio e si vede, si tocca spesso l’adduttore e, al 25′ del secondo tempo, commette l’errore che costa la partita prima di venire sostituito da Stefano Girelli. Per La Gazzetta dello Sport il voto è 5,5, mentre il Corriere dello Sport abbassa 5. Voto 4,5 per Tuttosport e 5 per Il Secolo XIX, che lo giustifica così:
Capitano, è lui a incitare gli altri nel pre-gara. Il vivace Quagliata lo impegna, evita il tunnel ma non è il solito. Non pare al meglio, si tocca spesso l’adduttore già nei primi 45′. Male sullȅ1-2, si fa anticipare da Johnsen e poi respinge corto per Falletti. E subito dopo alza bandiera bianca.
Sampdoria-Cremonese, Benedetti peggio di Depaoli?
Sampdoria-Cremonese, disastro Depaoli: e Benedetti? Tutti i voti
LEGGI ANCHE Sampdoria-Cremonese, Daniele Ghilardi rimedia all’errore: tutti i voti
Anche Leonardo Benedetti non è al meglio e si vede. Il centrocampista, che torna titolare dopo un mese al posto di Pajtim Kasami, fa rimpiangere lo svizzero e la sua muscolarità. Va in difficoltà su Johnsen e, al 10′ della ripresa, è costretto a uscire ancora per problemi al ginocchio.
La sua prestazione, per i quotidiani, è estremamente negativa. Voto 5 per La Gazzetta dello Sport, 5,5 per il Corriere dello Sport e 4,5 per Tuttosport, che equipara la sua partita a quella di Depaoli, di Simone Giordano e Manuel De Luca, i peggiori in campo secondo il quotidiano torinese.
Per Il Secolo XIX, invece, il voto è 5. La mancanza di continuità influisce sull’assenza del ritmo-partita:
Titolare dopo un mese, senza Kasami, Pirlo lo rilancia. Dal suo lato c’è l’incontenibile Johnsen, vita dura. Avanza più di Darboe, quest’anno ha giocato poco, gli servirebbe continuità per ritrovare il ritmo, chiude i primi 45′ in leggero crescendo ma si ferma in avvio di ripresa per noie muscolari.