I ritiri e le scelte punitive non hanno mai portato bene alla Sampdoria: i precedenti con Roberto D’Aversa e Sinisa Mihajlovic
Dopo la sconfitta in casa del Pisa il presidente Matteo Manfredi ha scelto di mandare in ritiro la Sampdoria. Un ritiro interrotto dopo tre giorni dalla decisione di Pietro Accardi e Andrea Sottil, ma fatto con lo scopo di far capire ai giocatori che la china intrapresa è decisamente sbagliata. E che, da ora in avanti, va invertita assolutamente la rotta.
I precedenti, tuttavia, in casa blucerchiata non portano bene. L’ultimo ritiro punitivo era stato deciso nel novembre 2021, dopo il 3-0 in casa del Torino. Fu voluto dall’allora ds Daniele Faggiano che la defnitì una scelta per “ritrovare unità” in un clima teso in cui Roberto D’Aversa, allora allenatore, aveva ottenuto almeno la domenica di riposo prima della partenza per Coccaglio (il Mugnaini era in costruzione). Un ritiro fino al venerdì, al termine del quale arrivò la sconfitta per 2-1 in casa contro il Bologna il 7 novembre.
Sampdoria, doppia punizione di Mihajlovic
Sampdoria, da Sinisa Mihajlovic a D’Aversa: quando le punizioni non servono. I precedenti
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Non fu un ritiro, ma un allenamento punitivo quello organizzato da Sinisa Mihajlovic dopo una sconfitta con la Lazio per 2-0 il 7 aprile 2014. Appuntamento al Mugnaini alle 7:30 quando “la maggioranaza va a lavorare”. La settimana, dopo, però, arrivò lo 0-4 in casa contro l’Inter, nella famosa partita della mancatra stretta di mano di Mauro Icardi a Maxi Lopez.
Nel 2015 sempre Mihajlovic fece una doppia seduta dopo un 5-1 con il Torino, a cui non prese parte Samuel Eto’o. Alla partita dopo arrivò un 1-1 in casa del Sassuolo.