A Palermo direttamente da Tokyo per assistere alla sfida playoff della Sampdoria c’era anche Lee, conosciuto meglio come Kenny
Parto da Milano. Felice. Convinto di farcela. All’aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino ho appuntamento con Marco Bisacchi e Luca Nattino. Ma la giornata comincia male fin da subito. Il mio volo è in ritardo di un’ora. Il loro di quasi tre. Ci vedremo poi allo stadio.
Ma il mio viaggio di sola andata lo faccio con Lee, soprannominato Kenny. Un ragazzo coreano che vive da anni in Giappone. Un ragazzo con la Samp nel cuore. Una sorpresa. Ha il posto al mio fianco. Lo immagino come un turista e invece no. Apro il computer, vede il mio desktop con le bandiera della Sampdoria. Gli si illuminano gli occhi. Comincia a parlare un po’ in italiano, per niente in inglese. E mi racconta il suo amore per i nostri colori:
Sono tifoso della Sampdoria da 30 anni. Sono rimasto affascinato dallo stadio, dai suoi tifosi, dai colori, le maglie e dai giocatori unici che l’hanno indossata…
Si è amore vero. Non c’è dubbio. Un amore che va oltre il risultato. E questo è quello che ci hanno insegnato fin da piccoli…
Sampdoria, Kenny tornerà in Italia, a Genova. Ti aspettiamo!
Sampdoria, da Tokyo a Palermo: il sogno di Kenny non finisce qui!
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Nello zaino ha la bandiera del Sampdoria Club Tokyo. Ha la sciarpa. Gli consiglio di stare attento. Non siamo amati oggi da quelle parti. Mi fa un grande sorriso e mi dice grazie.
Ci salutiamo con la promessa di risentirci. Al termine della partita. Lui la mantiene:
Mi dispiace molto che la Sampdoria abbia perso. Ma sono contento di aver visto la mia squadra del cuore…
Ma grazie sono io a dirtelo Kenny. Grazie per aver scelto il Doria. Grazie per l’adesivo. Il Sampdoria Club Tokyo oggi ha un tifoso in più. A presto Lee. E sempre Forza Sampdoria…