Dopo la scadenza per gli stipendi del 16 febbraio, la Sampdoria dovrà pensare al debito con il Fisco e ai pagamenti da saldare entro il 16 maggio
La Sampdoria sta lavorando sul campo per cercare di raggiungere una salvezza sempre più difficile. Fuori, però, anche la dirigenza è costantemente al lavoro per provare a saldare i pagamenti degli stipendi entro il 16 febbraio e, successivamente, onorare le scadenze successive.
Il Cda, tramite la composizione negoziata, sta provando a ristrutturare i debiti e proporre un piano di rientro che convinca i creditori. Poi, però, ci sono da pagare le rate del maxi-debito con il fisco – circa 31 milioni – e i prossimi stipendi. La scadenza, oltre quella del 16 febbraio, è del 16 maggio per i mesi di gennaio, febbraio e marzo.
Sampdoria, i primi tre mesi di stipendi del 2023 entro il 16 maggio
Sampdoria, debito col fisco e stipendi: le scadenze oltre il 16 febbraio
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La rata con il Fisco non si può non saldare. Altrimenti bisognerà pagare la restante parte in una tranche unica: cosa che la Sampdoria non può permettersi. Poi ci saranno altri tre mesi di stipendi che, pur avendo abbassato il monte ingaggi, rimangono un peso non indifferente sul bilancio.
E il 16 maggio il mancato pagamento non comporterebbe, come precisa Il Secolo XIX, una penalizzazione di due punti, come ora, ma ci sarebbe in ballo l’iscrizione al campionato 2023/24.
Il Cda continuerà a lavorare per garantire la continuità aziendale, con la speranza che da qui a qualche mese la situazione societaria cambi. Serve un movimento, serve la cessione per dare ai blucerchiati la possibilità di avere un progetto a lungo termine.