Anche nel rotondo successo sulla Spal, Bertolacci è stato insufficiente: il suo apporto alla Sampdoria, da quando arrivato, è stato pressoché nullo
Nella bella vittoria contro la Spal c’è una nota negativa: Andrea Bertolacci. Ranieri, complici le assenze di Thorsby – squalificato – e Vieira – infortunato – ha schierato dal primo minuto l’ex centrocampista di Milan e Genoa. La stessa cosa era successa a San Siro contro l’Inter, quando, con l’assenza di Ekdal, Ranieri gli aveva affidato, fallendo clamorosamente, le chiavi del centrocampo.
Dal suo arrivo a Bogliasco, esclusa qualche buona partita all’inizio, come all’andata con Roma e Lecce, Bertolacci non è mai stato decisivo. Lo stiramento alla coscia tra dicembre e gennaio ha certamente condizionato le sue prestazioni, ma, anche una volta recuperato dall’infortunio, non ha mai reso. Delle ultime 11 partite ne ha giocate appena quattro, tra cui lo sciagurato 1-5 interno con la Fiorentina.
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Il suo contratto è stato prolungato fino alla fine del campionato, e chissà se si andrà oltre. Il rapporto tra Bertolacci e la Sampdoria, infatti, potrebbe interrompersi dopo l’ultima giornata. Il centrocampista sogna il rinnovo, ma, tra i problemi della squadra e i problemi fisici, non ha mai dato un apporto concreto alla Sampdoria.