La Sampdoria vince ed è in piena zona playoff: ora tutti sul carro di Pirlo a fare festa. Piuttosto chiediamo scusa a Mancini e Legrottaglie…
Iniziamo dai fischi. Quelli del primo tempo. Non da La Sud e nemmeno da parte dell’altra Gradinata, ci mancherebbe. Dalla tribuna, dai soliti distinti, invece sì. E così alla fine Andrea Pirlo è andato dritto, li ha guardati in faccia, uno a uno. Quasi una sfida, quasi a dire ora non fischiate più? Ora applaudite questi ragazzi? Se lo meritano. Si le meritano. E ve lo dice uno che non ha paura a dire la sua, a criticare. Si a criticare perché fino a qualche domenica fa c’era da dire e tanto.
Lo sappiamo tutti, lo sanno anche i diretti protagonisti. Qualche errore è stato fatto. Ma chi è che non sbaglia? Errori di mercato, medici, tecnici, di tutto un po’. Ma mai ho pensato che questa squadra non potesse riuscire a raggiungere la zona playoff. Mai.
Sono sempre rimasto alla guida del carro con Andrea Pirlo al mio fianco. Lo conosco da anni. Dal Milan. Forse questo mi ha condizionato nel giudizio, nel proteggerlo forse a oltranza. Ma conoscendo l’uomo oltre che il giocatore mi sentivo al sicuro. E anche l’esperienza alla Juventus non è stata male. Inutile girarci intorno. Ha vinto alla fine di un ciclo di successi infinito. Non era facile fare meglio. Non giudico la sua esperienza in Turchia perché non l’ho seguita. Ma giudico il suo lavoro con la Sampdoria. Tutti i giocatori gli vogliono bene. E questo significa avere lo spogliatoio in mano. Non da poco…
E chi l’ha scelto Andrea Pirlo? Il primo presidente, quello del mese di giugno: Andrea Radrizzani. Anche a lui va dato qualche merito. Anche quello forse di averlo protetto, rassicurato quando tutti volevano mandarlo via. E di colleghi e tifosi che volevano la sua testa c’è la fila…
Certo oggi tutti sul carro del possibile vincitore. Questo è il calcio…
Sampdoria, Pirlo, Mancini e Legrottaglie e pure Radrizzani. Scontato dire Manfredi…
Sampdoria, ora chi fischia Pirlo? Piuttosto chiediamo scusa in coro a Mancini e Legrottaglie
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E sul carro dei vincitori ci (ri)salgono anche chi, e qui faccio anche mea culpa, chi ha lavorato da giugno a oggi in condizioni per niente semplici. Per niente. Gli errori sono stati fatti, inutile negarlo. Un po’ per inesperienza, un po’ perché le condizioni ereditate non hanno facilitano niente e nessuno. Certo a tutto c’è sempre una soluzione ma Radrizzani e Manfredi (nessuno dei due si deve offendere) non sono due sceicchi pronti a buttare via i soldi intanto per farlo.
Dopo l’uscita di Andrea Radrizzani, Matteo Manfredi ha preso in mano il giocattolo. Un gioco nuovo. Ha letto le istruzioni, si è fatto consigliare. E continua a farlo. Tutto si può migliorare. Tutto, giorno dopo giorno. Certo ricostruire non è mai semplice ma il presidente ci sta riuscendo e Pirlo che è sicuramente aziendalista ma anche uomo di calcio sa che quando c’è serenità nell’ambiente, c’è tutto.
E poi ci sono Nicola Legrottaglie e Andrea Mancini. Due nomi ad effetto, sopratutto il secondo. Insieme hanno guidato le operazioni estive di mercato. Insieme hanno sbagliato qualcosa ma Stankovic, Ghilardi, Facundo, Pedrola, Borini ed Esposito li hanno presi loro.
Manca una punta? Ora De Luca sembra averci smentito TUTTI QUANTI. Poi è arrivato gennaio e Andrea Mancini senza l’aiuto di Nicola che aveva altri pensieri da risolvere ha dimostrato di saperci fare. Da solo o no, consigliato o meno non mi interessa. Nel calcio contano i risultati. E vedere Piccini, Darboe e Alvarez con la nostra maglia mi fa godere. E visto che il pallone è rotondo finalmente sta rotolando nella porta giusta…
Quindi amici e non (perché intanto leggete anche voi) bisogna riconoscere, io per primo, lo ripeto, che ci siamo sbagliati a giudicare. La squadra c’è e se siamo al completo siamo competitivi, da Serie A…