Adesso è il piano B per la panchina della Sampdoria, ma Francesco Farioli è stato ad un passo l’anno passato dal guidare lo Spezia. Le cose potrebbero cambiare?
Francesco Farioli è il visionario che sta incuriosendo l’Europa, l’oggetto misterioso della panchina che ha stregato gli addetti ai lavori con le sue idee innovative quasi fosse una reincarnazione moderna di Marcelo Bielsa. Ma c’è stato un momento, ad inizio della stagione appena conclusasi, in cui Farioli avrebbe già potuto passeggiare nelle vie della Liguria. Ma non a Genova, bensì poco più giù, nella vicina La Spezia.
In estate Vincenzo Italiano, fresco di rinnovo, aveva deciso di prendere improvvisamente la via di Firenze. Fu precisamente in quel momento che la dirigenza dello Spezia voleva stupire tutti. Cercava di fatto un nome nuovo, un emergente, forse per incuriosire i tifosi un po’ preoccupati dai deboli investimenti della società. Serviva un colpo di teatro. Un nome che avrebbe fatto incuriosire e al tempo stesso avvicinare: Francesco Farioli era il candidato ideale. Ma un ostacolo bloccò la trattativa.
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Cosa si mise di traverso fra Farioli e lo Spezia? L’allenatore toscano stava infatti completando il corso che gli avrebbe permesso di ottenere il diploma UEFA A come allenatore. Tale certificato però non basta per allenare immediatamente in Serie A. Per farlo, è necessaria almeno l’iscrizione al Master di Coverciano con una delega per allenare. Quello era l’inghippo.
Al di là della questione burocratica, perché lo Spezia voleva puntare su un allenatore di soli 32 anni? I risultati sbalorditivi riscossi in Turchia sono la risposta a questa domanda retorica, alla quale ne segue un’altra: perché lo Spezia non vuole riprovarci ora che Farioli potrà finalmente allenare? Il dubbio è che attenda i movimenti della Samp, sperando che a Genova sbarchi Grosso, per poi farsi avanti nuovamente su di lui.