Enrico Nicolini non credeva, inizialmente, che la Sampdoria potesse giocarsi i playoff: ora, però, ci vorrà ancora più qualità e un uomo su tutti…
In qualità di doppio ex Enrico Nicolini sarà in tribuna per assistere a Catanzaro-Sampdoria, ultimo capitolo della stagione regolare di Serie B. Una sfida che potrebbe essere anche riproposta ai quarti dei playoff se i blucerchiati finissero all’ottavo posto in classifica.
La squadra di Andrea Pirlo ha conquistato il pass per gli spareggi nonostante un avvio molto deludente e le difficoltà delle prime partite. Difficoltà che, avevano portato lo stesso Nicolini a pensare, come riportato al Secolo XIX, che la Sampdoria dovesse più pensare a guardarsi le spalle:
Devo essere onesto, io ero uno di quelli che tre mesi fa si guardava le spalle. Certo, c’era chi invece guardava molto avanti, più ottimista, e sono felicissimo adesso di dargli ragione. Il campionato della Sampdoria è stato molto discontinuo, caratterizzato da alti e bassi. Quando vincevi una partita e sembrava che ti rilanciassi, perdevi la successiva. Penso alle sconfitte con Feralpisalò, Pisa, Cremonese… e quando sembrava che fossi attratto nelle paludi della bassa classifica, ecco la vittoria. Penso al Palermo, a Cosenza… carattere e orgoglio hanno portato in alto la squadra. Riconoscendo a Pirlo le attenuanti, proprietà nuova, categoria nuova, i tanti infortuni, la sfortuna… l’ultimo a pagarla è stato Pedrola.
Sampdoria, Enrico Nicolini: De Luca uomo decisivo
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Come si possono vincere i playoff? Non c’è una ricetta, anche se la Sampdoria è già passata dagli spareggi nel 2012, arrivandoci proprio dall’ultimo posto. Quella volta non c’erano i quarti, però, snodo molto importante. Può servire per acquisire consapevolezza e, per questo, sarebbe ottimo giocarlo al Luigi Ferraris:
Non esiste una formula vincente per questi spareggi. Penso che la prima partita, il quarto di finale, svolga un ruolo fondamentale un po’ a tutti i livelli. Se passi quel turno, acquisti forza e convinzione. Anche per questo sarebbe meglio arrivare sesti e giocarselo a Marassi. Perché poi nei confronti andata e ritorno cambiano le dinamiche e gli equilibri. Anche se giochi la seconda in trasferta: vinci 2-0 al Ferraris e fuori puoi perdere 1-0, vinci 1-0 qui e fuori comunque ti devono fare un goal… e la nostra fase difensiva ora gira bene. Credo che di questi tempi per chiunque giocare a Marassi con la Samp sia un problema. Poi certo, ci vogliono i calciatori di qualità, che risolvono una partita con una giocata, meglio di tanti aspetti tattici. Samp e Catanzaro non valgono meno di Venezia e Cremonese. Magari non possono sembrare favorite, ma sono spinte da entusiasmo e da un sostegno dei tifosi che le altre non hanno. Oltre a essere quadrate.
L’uomo decisivo può essere ancora Manuel De Luca, che ha trascinato i compagni con dieci goal. A lui toccherà il compito di portare la Sampdoria in Serie A:
Chi può essere decisivo? De Luca, l’ho sempre detto anche in passato e mi sono preso delle pernacchie. Non lo dicevo perché fossi pazzo o veggente, ma perché oltre a essere una punta che segna, dal suo gioco trae benefici la squadra. Consente ad esempio a Borini ed Esposito di giocare nei ruoli più adatti a loro.
Che partita sarà venerì 10 maggio? La Sampdoria ha più motivazioni ma non deve aspettarsi regali dal Catanzaro di Vincenzo Vivarini, che vorrà chiudere al meglio il campionato:
Da quel che sento e leggo, Vivarini potrebbe risparmiare qualche titolarissimo, in vista appunto dei tanti impegni ravvicinati che potrebbero aspettarlo andando avanti nei playoff. Ma sono scelte che chiaramente spettano a lui. La Sampdoria ovviamente non deve aspettarsi “regali” perché non ne fa nessuno, dovrà conquistarsi i tre punti sul campo con coraggio, forza, qualità e cuore. Visto da sampdoriano, e sulla carta, meglio comunque giocarsi il 6° posto contro un avversario che non ha più obiettivi.