Fabio Quagliarella è tornato sul suo addio alla Sampdoria e al calcio giocato: una decisione non dipesa da una sua volontà…
Fabio Quagliarella e la Sampdoria. Una storia d’amore nata un po’ per caso nel gennaio del 2016 e proseguita tra tanti, tantissimi goal – 106 – alti e bassi e terminata, purtroppo, con la retrocessione nel 2023. Una retrocessione a cui è seguito un cambio societario che, di fatto, ha posto fine alla sua carriera, dato l’arrivo di una nuova dirigenza.
Proprio con loro Quagliarella, intervistato dal Secolo XIX, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Avrebbe voluto giocarla questa Sampdoria-Juve Stabia, le sue squadre del cuore, ma avrebbe voluto giocare ogni partita. E invece è arrivata la telefonata di Nicola Legrottaglie:
Vorrei giocare ogni partita che vedo. Nella scorsa stagione mi sarebbe piaciuto restare alla Samp, non mi è stata data l’opportunità… l’ultima telefonata, di Legrottaglie: avevano un progetto di solo giovani. Ma poi hanno preso Coda e Tutino. Se mandi via Gabbiadini e non rinnovi il mio contratto, e non per soldi, facevi meglio a dire che non volevi più la vecchia guardia.
Sampdoria, Fabio Quagliarella critico con la gestione
Sampdoria, Fabio Quagliarella: il mio addio? Volevano i giovani, ma poi hanno preso Coda…
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Ha ancora qualche contatto con uomini che erano e sono legati al mondo della Sampdoria. Con Antonio Romei, ma anche con Massimo Ienca, definiti dei punti di riferimento. E poi i compagni, come Ravaglia, Fabio Depaoli:
Con chi mi sento? Con Antonio Romei e Massimo Ienca, mi hanno sempre messo nelle migliori condizioni per dare il meglio, sempre presenti nei momenti difficili miei e della squadra. Punti di riferimento mai venuti meno alla parola data. E poi Ravaglia, Depaoli, i magazzinieri. Mi hanno chiesto di passare dal nuovo Mugnaini, lo farò. Mi dicono sia spettacolare. È una cosa in più che porta punti.
Un centro che Quagliarella avrebbe voluto vivere da calciatore. Invece è arrivato il ritiro. E anche qui continua in una frecciatina a chi ha gestito l’emergenza che, secondo l’ex capitano ed eterno bomber blucerchiato, non si è comportato bene nei suoi confronti nell’ultimo anno:
Io l’ho visto costruire, pensavo quale sarebbe stato il mio armadietto… E invece, ciao. Con gli altri dirigenti della gestione dell’emergenza non ho più contatti, non si sono comportati benissimo, si sono presi elogi ma non so… Ognuno se la vedrà con la propria coscienza