Felice D’Amico ha lasciato la Sampdoria per trasferirsi ad Avellino, ha parlato del suo idolo Antonio Cassano ma anche di Claudio Ranieri…
La Sampdoria ha ceduto a titolo definitivo Felice D’Amico all’Avellino, il giocatore si è presentato con i tifosi irpini parlando di sé e dei suoi obiettivi con la squadra campana. Non ha tralasciato l’avventura in blucerchiato parlando del suo idolo da bambino e di cosa ha imparato a Genova. Ecco le sue parole riportate da ottopagine.it:
Ho ricevuto la chiamata del direttore Perinetti e non ho esitato. Sono bastate poche parole. Sono solo i primi giorni, stancanti, ma utilissimi per la mentalità da avere e per l’energia giusta per raggiungere gli obiettivi immaginati dalla proprietà, ma anche da noi stessi.
Fantantonio e il tecnico Ranieri
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Sicuramente sono venuto con un’altra mentalità. Voglio essere più deciso sottoporta ed essere determinante nelle partite. Giocare in Primavera ti dà anche un po’ di sicurezza personale, in Serie C ti metti in condizione di confrontarti con calciatori di categoria. Ci vuole personalità. Sono venuto con un’altra mentaltà. Non voglio andare oltre con le parole, ma posso promettere che darò il massimo. Sono annate, se lo dico prima… lo dimostrerò quando sarò chiamato in causa.
Il numero 77 è importantissimo. Voglio omaggiare una persona che è venuta a mancare, per me importantissima. Mi aiuterà a fare qualcosa di importante. Sono cambiato, ma mi ispiro molto ad Antonio Cassano. Calcisticamente è un idolo. Erano altri tempi, adesso non basta più il gioco che facevo in Primavera. Ora voglio essere preciso in tutto.
Quando ero più piccolino ero più sicuro, mettevo più personalità. Adesso ho un figlio, ho una moglie, non basta solo la qualità, ci vuole quel metro che prima non facevo, adesso lo faccio e mi farà diventare più concreto, ma anche a livello mentale, di concretezza, quel pallone che non mi vedeva protagonista. Ranieri me lo fece capire e sto facendo un percorso diverso.