Il progetto di riqualificazione dello stadio Luigi Ferraris, al momento, si è fermato: la Sampdoria di Andrea Radrizzani è interessata, ma non è una priorità al momento
Il progetto di riqualificazione dello stadio Luigi Ferraris si è fermato. Da quando il Comune di Genova, nello scorso aprile, ha presentato alla Figc il progetto dell’architetto Hembert Penaranda, non sono stati fatti ulteriori progressi, come rivela l’edizione genovese de La Repubblica.
La Federcalcio ha inserito il Ferraris nei dieci stadi candidati a ospitare Euro 2032, ma sul progetto si sono “spenti i riflettori”. Questo rallentamento sarebbe dovuto a due ragioni: una legata alla situazione della Sampdoria, l’altra alla candidatura dell’Italia per il campionato europeo, che ha avuto una grande novità negli ultimi giorni.
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Matteo Sanna, stadium manager del Ferraris, ha confermato che a settembre ci sarà qualche lavoro ulteriore sugli Sky Box, ma che per il resto non ci sono novità. La nuova proprietà della Sampdoria, infatti, non si è ancora concentrata sull’argomento:
La nuova proprietà non si è ancora concentrata sullo stadio perché, come si può facilmente immaginare, è stata impegnata su questioni molto più urgenti. Personalmente ho incontrato Radrizzani qui a Marassi, quando è venuto a vedere l’impianto, ma ogni discorso sulla gestione e sulle progettualità future è prematuro e non è stato affrontato.
Il Genoa ha meno problemi e la proprietà americana vorrebbe andare avanti, anche perché il progetto dell’architetto Penaranda a loro piace molto, ma va raggiunta un’intesa con la Sampdoria, bisogna capire su quel fronte che cosa s’intende fare. Quando ho incontrato Radrizzani, comunque, mi è sembrato molto interessato al discorso della ristrutturazione dello stadio.
A questo, poi, bisogna aggiungere il fatto che Italia e Turchia hanno presentato una candidatura congiunta per Euro2032. Se l’Uefa dovesse accettare il numero di impianti disponibili passerebbe da dieci a cinque. Con il Luigi Ferraris che rischia l’esclusione e rischia, dunque, di non ricevere fondi per la riqualificazione.