Sampdoria, Flachi sogna il ritorno in blucerchiato. Nel giorno del suo compleanno, Francesco ha raccontato i suoi ricordi e i suoi sogni, a tinte blucerchiate
L’idolo della Gradinata Sud e della Sampdoria Francesco Flachi ha festeggiato il suo compleanno in quarantena, come molte altre persone del resto. Intervistato da Gianluca Di Marzio, Francesco ha sfogliato l’album dei ricordi, ovviamente a tinte blucerchiate.
“La Sampdoria di Novellino era un gruppo fantastico, eravamo uniti. Io e Bazzani eravamo una bella coppia. Siamo riusciti ad arrivare a un punto dalla Champions. Il calcio a quei tempi non era facile, ma penso anche in questo calcio di attaccanti possenti potrei dire la mia”.
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L’amore per la maglia blucerchiata è sempre vivo: “Noi giocatori di quei tempi una mentalità diversa dai giovani d’oggi. Loro sono troppo dietro ai telefonini e dopo 2 partite azzeccate si credono già dei fenomeni”.
Dopo la lunga squalifica, Flachi è riuscito finalmente a tornare a Marassi, acclamato dai suoi tifosi. E adesso, coronvirus permettendo sogna una carriera da allenatore:
“Ho iniziato ad allenare da una terza categoria e ho vinto il campionato e poi li ho salvati in Seconda. È un ruolo che mi piace. Poi sono andato ad allenare i bambini. Sono un motivatore, mi arrabbio. Devo fare la gavetta, è troppo facile smettere di giocare e fare subito l’allenatore ad alto livello. Io allenatore della Samp? Sarebbe bello, mi piacciono le sfide”.
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Un bel sogno, un obbiettivo ambizioso. Un po’ come quei quelle rovesciate che sono diventate il suo marchio di fabbrica sul campo. Non possiamo che augurare a Francesco di provare ad accarezzare quel sogno, sulle tracce del suo maestro e mentore Walter Novellino.