E’ la sua partita. Lo è da sempre. Lo è perchè è napoletano, perchè il suo cuore gli batte ancora quando vede quei colori. Non c’è niente di male. Fabio è uno dal cuore tenero. Chiedete a Deborah per conferme. Lei è riuscito a conquistarlo, lui è riuscito a trovare la serenità e tanti, tantissimi goal con lei al suo fianco…
Gli batte il cuore, gli girano le palle. Dopo 3′ minuti siamo sotto. Ne passano altri 10 più o meno e ha la palla buona quella da mettere dentro. Ma niente, non ci riesce, calcia male, con un paio di ciabatte arancioni. Chi sbaglia, paga. Segna ancora il Napoli. Partita finita? Per tutti, non per noi, non per Fabio.
Lancio dalla trequarti di Edkal, Manolas scivola, Fabio si coordina e calcia in mezza rovesciata: Meret la tocca ma non basta. E’ goal, uno dei suoi, uno dei tanti. Vorrebbe esultare ma non lo fa. Ha troppo rispetto per il suo passato, per la terra in cui nato.
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E’ un’altra Sampdoria. Un altro Fabio. Al 28′ chiede palla, Linetty lo ignora. Glielo fa notare. Lui è capitano, può farlo. Al 30′ Ramirez lo lancia in porta. Ma Quaglia non ha più vent’anni, non è più un giovane che corre per un pallone. Lui lo vuole sui piedi. Anche Gabbiadini lo deve capire. La sua sponda trova Fabio poco reattivo. Meglio il contrario. Uno-due che porta Manolo al tiro, cioè a un tiretto. Fabio fa qualche pausa ma quando ritrova il fiato corre anche indietro, va in scivolata su Elmas. Fallo. Poi prende palla, si gira, alza la testa e lancia. A Nessuno.
Finisce il suo primo tempo, quello di una Sampdoria che c’è. La Sud ci crede. Canta ancora, canta anche contro Ferrero. Uomo di m…, Ferrero uomo di m… Pochi secondi quanto bastano per riaccendere la partita sulla cessione della società.
Si ricomincia. Fabio dà il massimo, forse tutto nei primi 7′ di gioco. Inizia con un tiro-cross che Meret blocca. Poi da dentro area, conclusione col destro: pallone sull’esterno della rete. Al 7′ colpo di testa che esce di poco, di un nulla. Che sfiga.
Ma Quaglia non dorme mai. Al 25′ Manolas gli rifala un bel calcione. Uno di quelli che fanno male, che lasciano il segno. Nessuno lo vede. Solo il Var. Fabio sta a terra dolorante per davvero. Calcio di rigore. Lui è fuori dal campo. Batte Gabbia. GOAL!!!
Fabio si rialza ma non cammina, zoppica. Non ce la fa. Esce con la faccia triste. Nemmeno gli applausi lo aiutano. Volevo restare in campo. Lottare ancora. Grazie Fabio, stasera ha già fatto tanto così. Al di là del risultato. Grazie davvero.