Francesca Mantovani ha raccontato le volte in cui Gianluca Vialli ha rifiutato di lasciare la Sampdoria: grazie anche al suo no a Silvio Berlusconi e al Milan
La Sampdoria e Gianluca Vialli. Un legame forte, speciale. Un legame tra l’attaccante, l’uomo, i tifosi e la città che andrà oltre il tempo. La scomparsa di Luca ha privato la gente blucerchiata di un simbolo, di uno che, da calciatore, ha rifiutato per ben due volte di andare via da Genova perché prima bisognava vincere in blucerchiato.
Lo racconta Francesca Mantovani, la figlia dell’ex presidente Paolo, che con Luca ha sempre avuto un rapporto speciale. Di amicizia vera e profonda, che è andato oltre la parentesi di Vialli da calciatore della Sampdoria, anche se, come afferma alla Gazzetta dello Sport, lei ai tempi era più “manciniana”:
Allora io ero manciniana, è vero, e così mio padre. Sono stata manciniana finché Roberto e Luca hanno giocato. Poi sono diventata vialliana. Mio papà forse era più manciniano perché erano due soggetti diversi. Mancini era arrivato 17enne, un bambino lontano da casa, e mio padre aveva deciso che in qualche nodo doveva indirizzarlo. Luca, pur giovanissimo, era sbarcato qui già ometto, con una sua preparazione.
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Poi il racconto delle due volte in cui Vialli ha rifiutato di lasciare Genova, con il Milan che ci provò nel 1986 e nel 1988:
Quante volte ha rifiutato? Due, forse tre. Il Milan ci provò nel 1986 e nel 1988. Luca aveva creato un legame speciale con mio papà. Quando il presidente lo informava delle richieste, Luca gli rispondeva: “A Milano c’è il mare? A Torino c’è il mare? No? Allora voglio rimanere qua”. Viveva qui, a Villa Maria, affacciata sul blu.
Poi il racconto della telefonata con Silvio Berlusconi. Fu Paolo Mantovani a indirizzare l’allora presidente del Milan dalla figlia Francesca. Che racconta la sua opposizione alla partenza di Vialli da Genova. Una partenza che si sarebbe, poi, verificata solo nel 1992:
Una volta ero in montagna, mio padre mi telefonò: “Ciao Fra’, ti passo il dottor Silvio Berlusconi”. E lui mi disse: “Signorina, buongiorno, noi vorremmo portare Vialli al Milan, ma suo papà mi dice che decide lei”. E io: “No, Vialli non si muove, ha casa davanti al mare”. E Berlusconi: “Ma non si preoccupi, un appartamento bellissimo glielo troveremo anche noi a Milano”. Io dissi ancora di no e Berlusconi chiuse: “Suo padre mi aveva avvisato che lei sarebbe stata un osso duro”.