Gerard Yepes, centrocampista della Sampdoria, ha parlato di come ha vissuto la scorsa stagione, conclusa con la retrocessione in Serie B
In questa stagione Gerard Yepes Laut si è preso la titolarità della Sampdoria nel ruolo di regista. Il classe 2002, nonostante la giovane età, può essere considerato un uomo importante dello spogliatoio, essendo cresciuto nelle giovanili del club blucerchiato.
Yepes c’era anche l’anno scorso, quando ha disputato cinque partite in Serie A per un totale di 196 minuti. La stagione della Sampdoria, come raccontato a sampdorianews.net, è stata molto difficile per vari aspetti, soprattutto legati all’extra-calcio. Una situazione, come descritto dal giovane centrocampista, “drammatica”:
E’ stato un anno molto difficile sotto tutti gli aspetti. Quando è arrivato il nuovo mister ho trovato molto spazio e mi ha dato fiducia, poi, tra qualche problemino fisico e qualche scelta tecnica, ho avuto meno opportunità. La situazione era drammatica, ma per fortuna lo spogliatoio è sempre stato unito.
Sampdoria, Yepes: vissuto con un male al cuore…
Sampdoria, Gerard Yepes: l’anno scorso è stato drammatico
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L’unità dello spogliatoio, nonostante la mancanza di risultati, è stato comunque un fattore importante anche l’anno scorso:
Quella è stata una delle poche cose positive della scorsa stagione, il fatto che tra di noi eravamo più che compagni, eravamo tanto amici e c’erano bei rapporti. Anche se la situazione era molto brutta qualche sorriso ogni tanto riuscivamo a strapparlo l’uno all’altro. Questo è stato un aspetto positivo dentro tutto il dramma che c’era l’anno scorso.
Yepes, nonostante non sia nato a Genova, ha la Sampdoria nel cuore. Gioca a Genova da quando ha 16 anni e ha imparato ad amare i colori blucerchiati e a difenderli sul campo. Per questo legame così profondo con il blucerchiato, ha sofferto molto per la scorsa stagione. E ora ha l’opportunità di ripagare la fiducia del club riportandolo in Serie A:
Purtroppo le cose non sono andate come tutti volevamo, io da dentro l’ho vissuto con un male al cuore per la situazione anche societaria in cui eravamo, perché non dimentico il fatto che, prima di arrivare in prima squadra, io andavo nei distinti e tifavo la Sampdoria ‘da fuori’, ho un attaccamento alla maglia importante, dato che è la società che mi ha cresciuto e mi ha dato l’opportunità di esordire tra i grandi e di essere qui ora.