Giorgio Rosolino Ravera, autore di “Noi dei Sampdoria Club” lancia la proposta: sarebbe bello che Olly cantasse il mio inno
L’inno “Noi dei Sampdoria Club” cantato da Olly. La proposta tanto bella quanto romantica e stuzzicante arriva direttamente da chi quell’inno lo ha composto, Giorgio Rosolino Ravera che, nel 1973, ha scritto la prima vera canzone per la Sampdoria. Poi sarebbero arrivate “Doria Olé”, “Lettera da Amsterdam”, ma la prima è sua.
Ora, a 94 anni, al Secolo XIX, racconta come ha scritto quell’inno, cosa lo ha ispirato. Ma, soprattutto, fa un invito al vincitore del Festival di Sanremo 2025, tifosissimo blucerchiato:
Mi fa piacere se al Ferraris si sente ancora l’inno. Ma la cosa più importante è che i giovani continuino a cantarlo. Sarebbe bello se una volta lo cantasse Olly. Ho un ginocchio malconcio e non vado a Marassi. Ma guardo tutte le gare della Samp e sono felice che siano tornati i blucerchiati del passato ad aiutarci C’è da soffrire ma prima o poi la nostra squadra trionferà.
Sampdoria, il racconto di Ravera sulla composizione dell’inno
Sampdoria, Giorgio Rosolino Ravera: il mio inno cantato da Olly? Sarebbe bello. La proposta
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Ripercorre anche la genesi di questo inno, che al Luigi Ferraris si sente anche a 52 anni dalla sua composizione, arrivata dopo un pareggio contro il Bologna:
Vivevo e vivo ancora in corso Monte Grappa. La Samp aveva pareggiato 0-0, mi pare col Bologna, era una domenica uggiosa, tornavo a casa e vedevo i volti mogi dei tifosi. Mi chiedevo: “Cosa si può fare per unirci ancora di più?” Così mi sono messo alla macchina da scrivere, sentivo la voglia di lanciare un messaggio positivo.
Poi le autorizzazioni, i passaggi in sede con l’allora presidente Colantuoni e il vice Montefiori. C’erano anche Gloriano Mugnaini e Paolo Mantovani:
Ho scritto testo e musiche, aiutato nei passaggi orchestrali dal maestro Mentore Bo. Andai nella sede della Samp, in via XX Settembre, con mio fratello Stefano, feci sentire l’inno al presidente Colantuoni, al vice Montefiori. C’erano Mugnaini, Mantovani. Colantuoni ci diede l’autorizzazione, facemmo il disco.
Un inno che risuonava e risuona ancora. Dagli anni ’70 fino a Roberto Mancini e Luca Vialli, passando anche per trasmissioni televisive come “Quelli che il calcio”:
A Marassi, negli anni ’70 e negli ’80 quando nasceva la Samp di Vialli e Mancini, i miei preferiti con Lippi, i tifosi cantavano sempre il mio inno. Ero sugli spalti e mi emozionavo ogni volta. A Radio Montecarlo c’era un dj, Robertino, che lo trasmetteva. Anche Fabio Fazio lo faceva sentire a volte a “Quelli che il Calcio”.