La Sampdoria ci sta facendo sognare? Non ancora ma c’è chi non smette di farlo e in un sogno, in uno dei suoi c’è qualcosa di speciale…
Ho fatto uno dei miei sogni. O, meglio, ho avuto un incubo. Forse colpa del pesce di lago che ho mangiato ieri, non lo so, e magari del Franciacorta che lo ha accompagnato. Però…
…però ero un tifoso del Parma, e avevo iniziato il campionato senza Camara, Sohm e Bernabè, infortunati, che stavano entrando in forma dopo le prime settimane. Peccato però che a ottobre mi si era rotto il crociato di Osorio, e nel giro di poche settimane si erano infortunati, più o meno gravemente Man, Mihaila, Benedyczak ed Estevez, e poi a rotazione anche Bonny, Camara e Coulibaly avevano avuto i loro problemi.
Caspita, ero una squadra decisamente forte, ben guidata e con tanti ricambi, però avevo giocato buona parte di ottobre, tutto novembre e dicembre con sette, otto, a volte dieci infortunati, e saltuariamente con qualche squalificato.
Avevo un allenatore in gamba, già due volte promosso dalla B alla A, che faceva quello che poteva, e a gennaio mi avevano preso addirittura Partipilo, mica pizza e fichi. Solo che con quanto restava della prima squadra, appena mi toccava fare un cambio, beh, quasi solo ragazzini della Primavera, più un ottantenne – Ansaldi – e un paio di mestieranti come Hernani.
Insomma, avevo a disposizione uno squadrone, ma al tirare delle somme galleggiavo a metà (bassa) della classifica, ad uno sputo dai playoff, ma anche pericolosamente vicino ai playout.
Poi mi sono svegliato, e mi sono detto: ah, ma allora può veramente succedere! Non è fantascienza, e il clima di Collecchio non è che sia poi molto migliore di quello del Poggio.
Sampdoria, un sogno speciale…
Sampdoria, ho fatto un sogno. Uno dei miei…
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Riaddormentato, mi sono ritrovato… con una sciarpa grigiorossa al collo: tifoso della Cremo (ma preferirei la si definisse la “Schiumo”, soprattutto per la sua tifoseria): un difensore bravo ed esperto – tal Tuia – se lo è portato via un crociato per tutta la stagione, e tra inizio ottobre e Natale perdo (senza recuperarli) Coda, Vazquez, Sernicola, Zanimacchia, Majer, Tsadjout, Afena-Gyan, Quagliata e Pickel.
A gennaio mi prendono fortunatamente Johnsen e Falletti, che però si infortuna subito, dopo tre partite. Eppure ho un allenatore bravo, uno che la serie A l’ha già conquistata due volte! Eppure sono lì, che galleggio a metà classifica, e tra torroni, torrazzi e tettazze l’umidità mi fa marcire il campo di allenamento che nemmeno il Poggio.
E, caspita!, che rabbia vedere lassù il Doria, che può permettersi di far rifiatare Vieira con Darboe, Piccini con Ferrari, Ghilardi – quanto è cresciuto questo ragazzo nell’ultimo mese! – con Leoni, e poi magari ti leva Esposito e inserisce Pedrola, e intanto Ricci sta bene ed è di nuovo quello che su certe colonne veniva festeggiato per la parabola che lo aveva portato alla convocazione in Nazionale, e che Verre…
No, non sto scherzando: provate voi a fare il giochino. Oppure fatelo con una squadra a caso della scorsa serie B, magari quella con la maglia viola (“facciamo a capirci”, diceva qualcuno. Un premio al primo che indovina chi, come e perché).
Anno zero, ok. Tutto nuovo, ok. Errori a dismisura, per mancanza di misura, ok. Comunicazione – diciamo così, detto da chi la fa per professione – migliorabile, ok. La manutenzione dei campi di Boglisco e la preparazione estiva (che, peraltro, tanti degli infortunati non hanno nemmeno fatto), ok. Ma quanta, quanta sfiga, ragazzi. E c’è chi (beata ignoranza: non mi abbasso – come sempre – al livello di chi non sa e però pretende di questionare) sostiene che abbiamo fort…ulo.
La scusa dei perdenti. Ricordiamoci sempre di quello che diceva l’Avvocato di Christian Vieri: “Sembra sempre sfortunato”.