La Sampdoria di D’Aversa ha già i suoi highlander: ogni volta che scende in campo il mister schiera sempre loro. Ecco chi sono i calciatori che non hanno ancora saltato un minuto.
Ogni squadra, così come una casa o un edificio, ha tante variabili di cui tenere conto, ma deve anche avere dei pilastri e delle fondamenta. E nonostante la Sampdoria del nuovo corso sia ancora relativamente all’inizio, mister Roberto D’Aversa sembra aver già individuato le spalle su cui poggiare il peso del gioco.
O almeno così sembra a guardare i dati statistici sulle prime cinque partite dei blucerchiati, in particolare quelle relative al minutaggio di gioco dei singoli giocatori. Da questa indagine emerge che la Sampdoria di D’Aversa ha quattro pilastri e, per essere precisi, un muro portante. Quello di destra.
Il primo pilastro è Emil Audero, presente in tutte e cinque le partite e senza che abbia mai saltato un minuto. Certo, si può ribattere che è molto difficile che venga sostituito un portiere, ma c’è anche da dire che il posto da titolare va saputo mantenere. Anche perché il secondo dell’italo-indonesiano è Wladimiro Falcone, portiere che può giocarsi tranquillamente il posto da numero 1 e che ha dato prova di potersi meritare la Serie A. Il rendimento di Audero però è stato affidabile fin qui, scivolone contro il Milan a parte. Perciò da lui, dal possibile partente della scorsa estate, riparte la Sampdoria, con sicurezza per parate e interventi garantite a D’Aversa.
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Insieme ad Audero, gli unici due giocatori blucerchiati a non aver ancora saltato un minuto sono Bartosz Bereszynski e Antonio Candreva. Ossia la catena di destra della Sampdoria, quella già rodata con Claudio Ranieri e che al momento funziona a meraviglia. I due vivono un momento di forma smagliante, Candreva in primis che, con il suo rendimento sia offensivo sia difensivo, è uno dei protagonisti più attivi del bel momento della squadra di D’Aversa.
Ma l’ex Inter e Lazio gioca in quel modo anche perché c’è un Bereszynski in grande spolvero a supportarlo. E pensare che in estate si è parlato per settimane della trattativa per portare alla Sampdoria Andrea Conti, fedelissimo di D’Aversa. Mentre lentamente, giorno per giorno, adesso il fedelissimo è diventato proprio il polacco, che a Genova è ormai titolare da cinque stagioni. Bereszynski, con le sue sgroppate continue sulla corsia di destra, compone quel muro portante a cui il tecnico blucerchiato sembra non poter rinunciare. Anche perché dietro di loro scalpita Fabio Depaoli, impiegabile come terzino ma anche come esterno alto nell’ottica di D’Aversa. E dunque possibile sostituto di entrambi, nell’attesa di Mohamed Ihattaren.
Appena sotto i tre highlander sempre presenti sul campo, si stagliano altri tre giocatori che hanno superato i 400 minuti di gioco, ovvero quattro partite e mezzo con la Sampdoria. Si tratta di tre pedine fondamentali per D’Aversa come Morten Thorsby (423 minuti, ovvero quasi a punteggio pieno), Tommaso Augello (419 minuti) e naturalmente l’irrinunciabile Fabio Quagliarella (400 minuti), perno attorno al quale ruota tutto l’attacco blucerchiato.
Da questo emerge che la Sampdoria di D’Aversa, pur essendo “giovane” e ancora in formazione, ha già un’ossatura importante di fondo. Quell’affidabilità che, tra le altre cose, le ha permesso di fare un inizio stagione più che positivo. Piano piano l’edificio Sampdoria prende forma e le fondamenta, per ora, reggono bene.