Sampdoria, il bilancio parla chiaro, serve una cessione “pesante”: ecco perchè la cessione di Jankto e quella eventuale di Thorsby non bastano
Tengono banco in casa Sampdoria le cessioni. Quelle definite, seppure in prestito (La Gumina, Bonazzoli, Leris, ) e quelle in procinto di essere definite (Jankto e Thorsby).
Le prime hanno lo scopo di sfoltire la rosa e alleggerire il monte ingaggi, cercando di rilanciare giocatori ritenuti non funzionali; le ultime due sono da leggere in ottica bilancio.
La Sampdoria ha chiuso l‘esercizio al 31.12.2020 con un passivo di 14,7 milioni di euro. Come avevamo scritto nei nostri approfondimenti, (Sampdoria, bilancio 2020: giù i ricavi, crollano le plusvalenze,) decisiva è stata la contrazione dei ricavi dovuta anche alla significativa riduzione delle plusvalenze da compravendita dei giocatori.
Il bilancio della Sampdoria ha bisogno di una cessione importante
Ma le cessioni di in corso di definizione di Jakuub Jankto e Morten Thorsby saranno sufficienti? Assolutamente no.
Se per il ceco verrà generata una plusvalenza minima (come spiegato in questo articolo) di qualche centinaia di migliaia di euro e la cessione si giustifica per la mancata volontà del giocatore di discutere il rinnovo del contratto in scadenza nel 2023.
Per quanto riguarda Throsby si tratta invece di una plusvalenza pura: il giocatore è arrivato svincolato, a costo zero (a parte le immancabili commissioni all’agente, pari a 213 mila euro). Quindi se davvero verrà ceduto all’Atalanta (per approfonidre: Perché svendere Thorsby all’Atalanta? Le cifre) per sei milioni di euro la cifra non basterà comunque sistemare la casse blucerchiate.
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La differenza invece la farebbe una cessione “pesante”. Ad esempio quella di Mikkel Damsgaard. Il danesino a bilancio vale circa 5 milioni di euro: anche vendendolo “sottocosto” a 30 milioni, e versata la percentuale del 12% al Nordsjaelland, rimarrebbero in cassa 20 milioni di euro.