Il futuro della Sampdoria passerà anche dal prestito convertibile, a cui il CdA blucerchiato sta già lavorando.
Il pagamento degli stipendi sembra essere un ostacolo superato. Manca però ancora il comunicato ufficiale della Sampdoria, sui bonifici effettuati per regolarizzare la situazione. Ma i problemi non sono finiti. Il futuro infatti resta nebuloso.
C’è ancora l’attività di composizione negoziata della crisi aziendale, nella cornice di un decreto legislativo del marzo 2019: il CdA e l’avvocato Bissocoli, esperto nominato dalla Camera di commercio, stanno proseguendo le trattative con i creditori, un lavoro difficile e delicato.
Sampdoria, si pensa al prestito convertibile
Sampdoria, il prestito convertibile in attesa del nuovo proprietario. Il punto
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L’attività del collegio si svolge su binari paralleli rispetto a quelli della continuità del club di Corte Lambruschini. Senza l’apporto di capitali freschi, rifiutato per sei volte consecutive dall’azionista di maggioranza, l’orizzonte della società blucerchiata non è infatti rassicurante.
Si ragiona sulla possibilità del prestito convertibile e che vedrebbe le azioni della Sampdoria date in garanzia della somma che consentirebbe di ottenere l’iscrizione regolare al prossimo campionato e la sopravvivenza di società e titolo sportivo. E proprio su questo aspetto sarebbe già al lavoro più di un soggetto interessato a rilevare la società blucerchiata.
Un’iniziativa delicata e fondamentale per il futuro. Anche perché senza l’impegno di un investitore, o più investitori, a rilevare le azioni messe a garanzia del convertibile, l’operazione avrebbe il solo effetto di dare un altro anno di fiato all’attuale proprietà.
Un prestito, quindi, che avrà come garanzia le azioni della Sampdoria. Oggi però valgono di meno di un anno fa e non si basa sulla capacità di rimborso del debitore ma sull’impegno in partenza di un ‘investitore’ pronto a subentrare già oggi nella proprietà.