Nuova linea verde nella difesa della Sampdoria: Dragusin e Chabot sono pronti a crescere e cercano spazio, ma Yoshida e Colley sono difficili da insidiare. E quale sarà il ruolo di Alex Ferrari?
Nel turbinio delle operazioni (soprattutto in uscita) che la Sampdoria ha chiuso nella sessione di mercato appena terminata, il volto della squadra è cambiato a tratti. Lo zoccolo compatto dei ragazzi di Claudio Ranieri è quasi del tutto rimasto, anche perché le cessioni hanno perlopiù riguardato giocatori in esubero già l’anno scorso. Ma ci sono state pure modifiche importanti, di cui il reparto difensivo blucerchiato può essere l’emblema.
I nuovi innesti della difesa sampdoriana, considerando i rientri dai prestiti, sono tanti. Sulle fasce sono rimasti Fabio Depaoli e Nicola Murru insieme a Bartosz Bereszynski e Tommaso Augello e, per due centrali che partono (Lorenzo Tonelli e Jeison Murillo) due sono arrivati (Julian Chabot di rientro e Radu Dragusin). La difesa è emblematica perché, nonostante i tanti movimenti, per ora i quattro titolari sono gli stessi che schierava Ranieri: Bereszynski, Yoshida, Colley, Augello.
Sempre loro davanti ad Audero, anche nelle prime due di campionato della Sampdoria. Una specie di usato sicuro per D’Aversa, contando l’esperienza, l’affidabilità e l’intesa di reparto di questo quartetto. Ma dietro di loro adesso scalpitano le nuove leve, i giovani che cercano spazio per poter crescere e consacrarsi definitivamente.
Sampdoria, rebus in difesa: D’Aversa darà spazio alle nuove leve?
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Sampdoria, in difesa scalpitano i giovani: su chi punterà D’Aversa?
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Dragusin (classe 2002) e Chabot (nato nel 1998) vengono da due esperienze molto diverse, ma la loro giovane età fa sì che abbiano ancora potenziale inespresso. Per questo hanno bisogno di spazio e minutaggio e la loro permanenza alla Sampdoria significa che vorranno provare a convincere D’Aversa. Chabot, che incomincia adesso la sua terza stagione in Italia, può essere pronto per occupare un posto da titolare e insidiare il duo Yoshida-Colley. Soprattutto durante il prestito allo Spezia, il centrale tedesco ha potuto accumulare l’esperienza giusta per provare a conquistarsi la titolarità alla Sampdoria.
Dragusin invece è alla prima avventura fuori dalla Juventus, nonché la prima vera esperienza in Serie A. Un 2002 che, ancora più giovane di Chabot, ha ancora tutto da dimostrare e può rappresentare un potenziale enorme. Anche lui giocatore molto alto e fisico come il compagno tedesco, se D’Aversa puntasse su di lui potrebbe fare un exploit improvviso come quelli che, in passato, avevano mostrato a sorpresa Milan Skriniar e Joachim Andersen. Con la differenza che Dragusin è ancora di proprietà della Juventus, che potrebbe dunque essere la sola a beneficiare di una sua eventuale crescita.
Resta da capire quali saranno le intenzioni e i progetti di D’Aversa. Dare spazio ai giovani che scalpitano e pensare al futuro, oppure rimanere sulla coppia di centrali già assodata ed esperta Yoshida-Colley? C’è anche la terza strada, quella di sposare uno dei due giovani con uno dei due titolari attuali. Si vedrà…
Intanto è rimasto alla Sampdoria anche Alex Ferrari, che tra tutti questi nomi vorrà giocarsi le sue chance. Ma l’impressione è che il difensore classe 1994 sarà spesso chiuso dalle sgomitate degli altri. E se l’alternativa a Bereszynski sulla destra sarà Fabio Depaoli (altro giocatore ancora giovane che vorrebbe rilanciarsi), per Ferrari non sarà una stagione facile.