Unico vero colpo dell’estate della Sampdoria, Caputo ancora ha difficoltà ad essere…bomber Caputo. E i blucerchiati hanno bisogno dei suoi goal.
Quando all’ultimo giorno di mercato la Sampdoria ha ufficializzato l’arrivo di Francesco Caputo, i più romantici ( e i fantallenatori) hanno subito gridato di gioia. Si era appena formata la coppia di bomber Caputo-Quagliarella, veterani con il fiuto del goal praticamente infallibile. Dopo un breve periodo di convivenza, tuttavia, l’ex Sassuolo sembra aver superato il capitano blucerchiato nelle gerarchie di Roberto D’Aversa, ma il suo rendimento ancora stride con la sua carriera.
Un attaccante da 52 goal in 123 presenze in Serie A, con all’attivo 117 marcature in 300 apparizioni in B, alla Sampdoria ha prodotto solamente 3 reti in 796 minuti giocati (dati riportati dal Secolo XIX). In pratica un goal ogni 265 minuti per Caputo, la sua peggior media in Serie A. In realtà il bomber di Altamura ha più di una scusante dalla sua: squadra nuova, ambiente completamente diverso (soprattutto a livello societario) da Sassuolo e, per giunta, si è ritrovato in un gruppo che, in generale, sta vivendo parecchie difficoltà.
Ci sta che Caputo annaspi in questo mare di momenti no, ma ci sta anche aspettarsi, da uno come lui, che sappia riscattarsi a suon di goal. E ad essere decisivo per imprimere un cambio di rotta alle partite della Sampdoria. Lo è stato con la doppietta alla sua ex Empoli, perché aprendo le marcature ha poi segnato il goal vittoria. Poteva esserlo contro l’Atalanta, quando ha di nuovo cambiato il risultato per primo, ma poi la squadra ha ceduto sotto i colpi della compagine di Gian Piero Gasperini.
Sampdoria, D’Aversa aspetta ancora Caputo: dove sono i goal?
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Invece sembra che Caputo abbia perso un po’ del suo smalto, che ancora debba prendere le misure in questo modo di giocare della Sampdoria, che peraltro ha subito un’involuzione dall’inizio dell’anno. Ma i blucerchiati hanno fatto un investimento importante per lui la scorsa estate, viste le variabili che erano in gioco. Innanzitutto l’età di Caputo, che a 34 anni sa ancora essere decisivo ma bisogna mettere a verbale la voce “Fabio Quagliarella, classe 1983” nella scelta della Sampdoria.
Sampdoria che però ha preso Caputo anche per volere di Daniele Faggiano, che lo conosce dall’anno zero della sua carriera. E poi vanno considerate le cifre (4 milioni tra prestito e riscatto a giugno 2022), che in tempi di Covid pochi avrebbero speso per un classe 1987, anche se in grado di segnare quasi una partita su due. Ed è questo che la Sampdoria vuole recuperare, è questo ciò di cui ha estremamente bisogno D’Aversa per risollevare la stagione: del Caputo che fa 52 reti in 123 presenze in Serie A. La squadra sta aspettando solo lui e il bomber lo sa benissimo, per questo continua a lavorare sodo, al fine di dimostrare che saprà essere decisivo anche a Genova.