Dopo un’esperienza da dimenticare con Ranieri, Askildsen cerca il suo personale riscatto alla Sampdoria. La missione ora è convincere D’Aversa.
Da anni ormai la politica della Sampdoria è quella di scovare giovani promesse per lanciarle nel calcio che conta, con la speranza (per entrambi) di un futuro radioso. Tra i colpi degli anni scorsi, però, un ragazzo non è riuscito ancora a sbocciare e a conquistarsi le gerarchie dei titolari: Kristoffer Askildsen.
Il norvegese classe 2001 è arrivato a Genova con grandi speranze, come quelle di un ragazzo promettente (alto 1,90) dalle ottime qualità coi piedi. Nel ruolo di centrocampista, però, ha fatto fatica a farsi largo nelle gerarchie di Claudio Ranieri, l’allenatore che alla Sampdoria l’ha allenato per un anno e mezzo.
La scorsa stagione è lampante per descrivere la situazione di promessa (momentaneamente) mancata di Askildsen: 7 presenze totali, 6 in campionato e in totale a malapena 91 minuti. Zero reti e zero assist, a differenza di quel goal prodigioso dell’annata precedente contro il Milan nell’1-4 che la Sampdoria ha subito in casa.
Sampdoria, la missione di Askildsen è convincere D’Aversa
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Troppo poco dunque per un ragazzo che è arrivato per consacrarsi e maturare giocando. Soprattutto se il contraltare è la situazione completamente opposta di Mikkel Damsgaard. Solo un anno più grande, danese invece che norvegese, ‘damsinho’ ha brillato con Ranieri, nonostante un impiego forse meno generoso del dovuto. Askildsen alla Sampdoria è stato schiacciato invece da Adrien Silva , Albin Ekdal e Morten Thorsby, suo connazionale.
Ma adesso le cose potrebbero cambiare con il nuovo allenatore blucerchiato, Roberto D’Aversa. Askildsen è cresciuto, maturato e ha fatto la gavetta allenandosi con giocatori del nostro campionato. Sicuramente D’Aversa ha un nuovo centrocampista che Ranieri non poteva avere.
Nelle amichevoli estive del ritiro Askildsen ha avuto il suo spazio, anche se non ha brillato del tutto. Tempo al tempo dunque per il talentino della Sampdoria. Un talentino che i blucerchiati potrebbero scoprire nuovo, come non era ancora stato visto. Basta solo convincere D’Aversa.