La Sampdoria vince la prima all’esordio in campionato. Vince con una vera prima lezione di tattica del Maestro Andrea Pirlo…
Finalmente un allenatore. Pochi proclami, poche parole ad effetto. Solo un’ambizione. Quella di ogni tifosi poi. Un Maestro anche in questo.
Ma Andrea Pirlo è anche un allenatore che ha coraggio. Uno che non si lamenta. Che allena tutto quello che ha a disposizione. Uno che ne sa. Uno che è abituato a vincere. Ma soprattutto a sudare per conquistare qualcosa di piccolo come di grande. Essere un campione significa anche questo. E lui lo è stato. Un grandissimo campione.
Ad Andrea Pirlo non piace parlare. A lui piace giocare. Lo conosco da anni. Dai tempi del Milan di Carlo Ancelotti. Lui il primo con Carletto Mazzone (riposi in pace) a trovargli un nuovo ruolo, una posizione diversa.
Si chiama intuito. E Pirlo ha accettato la scelta. Una nuova sfida. Aveva tutto per fare il regista basso. Tutto. Lo ha dimostrato negli anni.
Tutto questo per dire che lui ha fatto la stessa cosa. Una mossa a sorpresa. Una di quelle che solo a sentirla ti metti le mani nei capelli. E non nascondo che quando l’ho letta mi sono chiesto se era davvero possibile poter immaginare Depaoli là davanti ad attaccare. Evidentemente sì.
Sampdoria, Andrea Pirlo ha dimostrato di conoscere meglio di altri i suoi giocatori…
Sampdoria, la prima lezione del Maestro Andrea Pirlo. Prendete appunti…
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La Sampdoria è un cantiere aperto. Gente che va, che arriva. Arrivano giovani mai visti prima, se ne vanno giocatori conosciuti nel bene come nel male. Lui pensa solo a portare a termine il lavoro. C’è una consegna e lui non vuole essere in ritardo. Gli mancano Borini e Ricci. Gli unici due su cui ci ha messo la mano sul fuoco. Gli unici per i quali ha chiesto un sacrificio alla società.
Poi tanto lavoro, molta fantasia proprio come quello di mettere Depaoli tra i tre là davanti. Ma c’è di più. Perché Murru, si esatto Nicola Murru, con Pirlo sembra essersi rincarnato in un difensore centrale. Poi ci sono i novanta minuti di La Gumina e quelli (parziali) di Yepes. Un altro su cui solo D’Aversa aveva dimostrato di crederci realmente. Mai Giampaolo (ma lui con i giovani è bravo…), poco Deki Stankovic…
E invece a Pirlo piace lavorare anche con i giovani. Perché gli piace insegnare calcio per davvero. La Sua Sampdoria è compatta, sa muoversi insieme, sa come e cosa fare in campo. Prendete appunti. Perché se questo è l’inizio di un nuovo corso, prendere la Laurea sarà bellissimo…