Il cambio in panchina tra Semplici e Sottil, avvenuto di dicembre, non ha portato un’inversione di marcia per la Sampdoria. Il confronto sui numeri
Dopo la sconfitta contro il Frosinone, il direttore sportivo Pietro Accardi ha confermato Leonardo Semplici, affermando che la squadra è con lui e, almeno con le prestazioni, sta provando a risollevare la situazione. Eccezion fatta per il primo tempo di Reggio Emilia e dell’intera partita coi ciociari. Il problema, per la Sampdoria, è che, alle prestazioni, per vari motivi non hanno fatto eco i risultati.
Con l’attuale tecnico, i blucerchiati hanno collezionato solo 2 vittorie su 15 partite e l’ultimo successo, quello col Modena, dista quasi 2 mesi. Sono poi arrivate 4 sconfitte e ben 9 pareggi. Tanto che la media punti di Semplici è precisissima: uno a partita. Media che è andata abbassandosi di gara in gara in queste ultime settimane, nonostante ormai la squadra fosse la stessa da settimane dopo il calciomercato di gennaio.
Una media punti che è inferiore a quella che aveva Andrea Sottil, cacciato dopo la figuraccia del “Mapei Stadium” contro il Sassuolo, in cui perse 5-1 (quella volta Massimo Coda il rigore l’ha segnato). L’ex tecnico è stato esonerato dalla Sampdoria dopo 13 partite in panchina, con 4 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte. La sua media punti è di 1,23, maggiore di quella di Semplici e chiaramente di Andrea Pirlo (0,33, frutto di un pareggio e due sconfitte).
Anche la gestione Sottil aveva tanti problemi, primo fra tutti il rapporto tra spogliatoio e allenatore. Ma, in termini di risultati, è quello che ha ottenuto più punti in questa stagione. Vero è che Semplici, subentrato a metà dicembre, ha cominciato la sua avventura con un tour de force importante, giocando quasi ogni 3 giorni contro avversarie toste e in emergenza difensiva.
Sampdoria, media punti, goal, vittorie: numeri di Sottil e Semplici a confronto
Sampdoria, la svolta con Leonardo Semplici non c’è stata: il confronto con Sottil
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Ma è quello che è rimasto più a lungo in panchina e ha beneficiato del calciomercato di gennaio. Sottil, ad esempio, si è ritrovato la squadra già costruita. Unica sua scelta Marco Silvestri, che non si è rivelata azzeccata.
Al di là dei risultati, anche a livello di rendimento Semplici ha inciso a metà. Fin dal suo arrivo ha dato priorità al compattare la difesa, visto che con il suo predecessore la Sampdoria ha subito 21 goal in 13 partite. A fronte, però, di 17 reti segnate. L’attuale allenatore ha diminuito sia una sia l’altra statistica: in 15 gare con lui in panchina, i goal presi sono passati da 21 a 17 e quelli segnati da 17 a 13.
Un -4 in entrambe, insomma. E se è vero che i blucerchiati avevano bisogno di difendere meglio, anche riuscire ad attaccare è fondamentale. Lo certificano i tanti pareggi, che però non hanno fatto risalire la classifica in modo deciso. Che, invece, è sempre più scottante. Quando Sottil è stato esonerato, la Sampdoria era quindicesima in classifica. Oggi si ritrova al diciassettesimo posto, in piena zona retrocessione.
Altro aspetto è la tranquillità mentale della squadra, tema centrale di tutta la stagione doriana. È con Semplici che è arrivato il maggior numero di cartellini rossi, alcuni per distrazioni ed errori grossolani, altri per nervosismo eccessivo. Il tecnico ha cercato di ridare autostima e fiducia al gruppo squadra, ha provato a compattarla anche dopo la rivoluzione del mercato a gennaio, ma non sono diminuite le leggerezze dannose e il nervosismo. Se contro la Reggiana c’era stata una reazione incoraggiante nel secondo tempo, la fragilità del gruppo si è palesata contro il Frosinone.
Chiaramente non può essere Semplici il solo colpevole della situazione, ma purtroppo, dal suo arrivo ad oggi, i miglioramenti di cui avevano bisogno i blucerchiati non sono arrivati se non in parte.