La tesi con cui Andrea Pirlo, nuovo allenatore della Sampdoria, si è laureato a Coverciano: fondamentale il controllo del gioco e del pallone
Nel 2020 Andrea Pirlo, nuovo tecnico della Sampdoria, si è laureato a Coverciano con Renzo Ulivieri come relatore. Nella tesi, intitolata “Il calcio che vorrei”, emergono i principi che il nuovo allenatore blucerchiato proverà a portare anche a Genova. In un ambiente nuovo, dove lavorare con fiducia ed entusiasmo.
Alla Juventus e al Karagumruk è riuscito solo in parte a mettere in pratica i sui principi, riportati da Il Secolo XIX. Tra cui, senza dubbio, il controllo degli spazi. L’obiettivo di Andrea è comandare il gioco:
Manipolando spazi e tempi, abbiamo l’ambizione di comandare il gioco in ambedue le fasi. Il “gioco” deve essere il filo conduttore della mia squadra. Intendendo per “gioco” quel filo conduttore composto da princìpi, posizioni ed emozioni tra i giocatori stessi. Un gioco basato sul collettivo ma che sia in grado di esaltare le individualità più forti.
Con il controllo del pallone come centro:
I due princìpi cardine della mia idea di calcio sono legati al pallone: vogliamo e dobbiamo tenerlo il più possibile finché attacchiamo e dobbiamo avere una ferocia agonistica forte per andarlo a recuperare subito una volta perso.
Sampdoria, la tesi e il modulo di Pirlo
Sampdoria, la tesi di Pirlo: 4-3-3 e controllo della partita
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C’è, poi, l’excursus sui compiti dei giocatori. Dal portiere, ai difensori centrali ed esterni. Tutti hanno un ruolo attivo in fase di costruzione:
Il portiere è a tutti gli effetti un giocatore di costruzione capace di scegliere la soluzione più efficace, di condurre palla e di trovare un passaggio filtrante. I difensori centrali sono diventati i primi registi della squadra, prendendosi spesso il compito di impostare visto le numerose marcature a uomo a cui vengono sottoposti i play. Il difensore esterno più bravo a difendere spesso può diventare un terzo centrale, quello bravo tecnicamente e tatticamente possiamo impiegarlo da centrocampista aggiunto in fase di possesso.
E infine, ovviamente, i centrocampisti e gli attaccanti. Dai metronomi, all’attacco della profondità:
Dopo un periodo storico dominato da centrocampisti fisici (Anni 90’), si è riscoperta l’efficacia di giocatori tecnici e con grande visione di gioco in mezzo al campo. In avanti l’attacco della profondità (anche corta) è un elemento molto importante e spesso è proprio l’attaccante che se ne occupa con continuità.
Idee chiare e un modulo in mente: il 4-3-3. Questo sarà lo schieramento con cui dovrebbe schierare la Sampdoria che, all’occorrenza, potrebbe diventare anche un 4-1-4-1 o un 4-4-2.