Sampdoria, Invernizzi e il vuoto lasciato da Vialli e Mihajlovic. Il responsabile del settore giovanile blucerchiato racconta le emozioni vissute al Ferraris il giorno dell’addio
Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic hanno lasciato un vuoto enorme in tutti. Tutto lo stadio Luigi Ferraris ha reso omaggio ai suoi campioni con cori e coreografie spettacolari, mentre in campo e in tribuna c’era chi insieme a loro ha vissuto, fianco a fianco, un pezzo di vita. Dejan Stankovic in campo insieme ai figli di Sinisa che teneva la maglia del serbo, mentre Marco Lanna mostrava a tutti la 9 di Luca.
E poi in tribuna gli ex compagni della Samp d’oro Attilio Lombardo e Giovanni Invernizzi. Il responsabile del settore giovanile della Sampdoria, in particolare, ai taccuini del Secolo XIX ha raccontato la sua emozione:
Il momento più emozionante? Vedere lo stadio buio con le immagini di Vialli e di Mihajlovic e i tifosi che cantavano per loro. Era giusto ricordare il valore di due persone che hanno segnato la storia della Samp. Ci sentiamo tutti più soli, perché purtroppo non ci sono più ma li portiamo nei nostri cuori.
Sampdoria, l’emozione di Invernizzi per l’omaggio a Vialli e Mihajlovic: “Mi ha fatto effetto. Siamo tutti più soli…”
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Siamo tutti più soli, ora che due icone del calcio e soprattutto due simboli della Sampdoria non sono più tra noi. Invernizzi si è anche soffermato sull’ultima volta che ha incontrato MIhajlovic e Vialli, in particolare parlando della proiezione del film “La bella stagione“. Anche lì Luca, sofferente, si è reso protagonista di un vero gesto da campione qual era:
Rivedere le maglie di Luca e Sinisa, i figli di Mihajlovic, mi ha fatto effetto. Ma l’ambiente sampdoriano ha una profondità diversa. Mihajlovic lo avevo visto l’anno scorso, per una sfida con la Primavera del Bologna. Vialli a Genova a fine novembre, alla presentazione de “La bella stagione”. Luca è stato un uomo straordinario, quel che ci ha dato quel giorno vale una vita: era sofferente, ma ha fatto una cosa da campione qual è. Sapeva che senza di lui la presentazione del film non avrebbe avuto senso, ha voluto incontrarci ancora stava male ma felice di vederci. Era un trascinatore, quando ero nel Como, Luca e gli altri della Samp mi parevano giganti, poi quando sono arrivato, Vialli era il primo a darti una mano. Senza di lui e Sinisa manca qualcosa di importante