Andrea Sottil ha terminato la sua (dis)avventura alla Sampdoria nel silenzio di un freddo lunedì di dicembre a Bogliasco
L’ultimo giorno di Andrea Sottil come allenatore della Sampdoria è trascorso in silenzio. Il tecnico, che non aveva parlato nel post-partita dell’umiliante sconfitta con il Sassuolo, è arrivato a Bogliasco intorno alle 10:15 insieme a Gianluca Cristaldi (il vice), Salvatore Gentile e il preparatore dei portieri Matteo Tomei e, una volta ricevuta la comunicazione dell’esonero, ha svuotato l’armadietto.
Poco prima delle 11 ha lasciato il Gloriano Mugnaini per l’ultima volta, chiudendo, definitivamente, la (dis)avventura sulla panchina della Sampdoria, iniziata in fretta e furia dopo l’esonero di Pirlo e conclusa con appena 16 punti in 13 partite e una media di 1,23 punti a partita. Pochi, troppo pochi.
Panchina Sampdoria, nessun contatto con la squadra: l’addio a Bogliasco
Sampdoria, l’addio nel silenzio di Andrea Sottil: il racconto dell’ultimo giorno a Bogliasco
LEGGI ANCHE Panchina Sampdoria, La Repubblica: Andrea Pirlo se “salta” Semplici? Le ultime
Un addio nel silenzio, salutando i pochi presenti al campo, non la squadra che si è allenata nel pomeriggio di lunedì 9 dicembre con Alessio Aliboni. Una squadra che, soprattutto nell’ultimo periodo, dava l’impressione di non seguirlo più di tanto. Come sottolineato dal Secolo XIX che ha messo in evidenza le immagini di Sottil che urlava a bordo campo senza che nessuno tra i blucerchiati si girasse per ascoltarlo.
Accardi ha provato a difenderlo fino all’ultimo, ma l’esonero è stato inevitabile. Un addio senza dichiarazioni, in un freddo lunedì di dicembre dopo che, a fine agosto, Sottil era arrivato con ben altre aspettative. Non rispettate. Purtroppo.