L’intenzione di Massimo Ferrero sembra quella di tornare a occuparsi della Sampdoria: l’avvocato Mattia Grassani conferma che, legalmente, è possibile
Massimo Ferrero ha fatto capire chiaramente che vuole tornare a occuparsi della Sampdoria. Per l’ex presidente, ma ancora proprietario del club attraverso la figlia Vanessa, il 6 dicembre scadrà il di interdizione dalle attività imprenditoriali disposto, al momento dell’arresto, dal Tribunale di Paola.
L’avvocato Mattia Grassani, all’edizione genovese di Repubblica, conferma i sospetti e i timori dell’ambiente blucerchiato: Ferrero può, legalmente, tornare a occuparsi della Sampdoria. Il legale chiarisce cosa sta avvenendo nel processo all’ex presidente:
Si trattava di un provvedimento cautelare nell’ambito del procedimento per il quale Massimo Ferrero non è ancora stato condannato, bensì rinviato a giudizio lo scorso 23 maggio. Dodici mesi rappresentavano la misura massima possibile in sede cautelare per le misure interdittive ai sensi dell’art. 308 del codice di procedura penale.
Sampdoria, Massimo Ferrero può tornare
Sampdoria, l’avvocato Grassani: Ferrero può tornare. La spiegazione
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Le norme della FIGC sono molto chiare al riguardo: chi è interdetto non può ricoprire cariche. La situazione di Ferrero, però, in attesa del processo, è temporanea:
Per quanto riguarda le norme Figc, l’articolo. 22 bis prevede l’impossibilità di ricoprire cariche societarie per coloro che si trovano nelle condizioni di interdetti, inabilitati, falliti e condannati a pena che comporta l’interdizione dai pubblici uffici, anche temporanea. Oppure l’incapacità ad esercitare uffici direttivi, nonché coloro che siano stati o vengano condannati con sentenza passata in giudicato a pene detentive superiori ad un anno per una serie tassativa di reati, nella quale vi sono quelli contestati a Ferrero.
Occorre una pronuncia definitiva che, al momento, non c’è stata. Ferrero, dunque, può tornare formalmente eleggibile:
Il provvedimento interdittivo cautelare inflitto all’ex presidente della Samp ne ha determinato la temporanea decadenza della carica, per cui tuttavia tornerà formalmente eleggibile una volta cessata l’efficacia della misura cautelare.