I bilanci della Sampdoria di Ferrero tra il 2018 e il 2023 sono sotto indagine: plusvalenze fittizie, percezione indebita e malversazione i capi d’accusa
Le questioni legate alla Sampdoria di Massimo Ferrero non sono ancora del tutto archiviate. L’azionista di riferimento Matteo Manfredi ha intenzione di liquidare il 21% ancora in mano alla Sport Spettacolo Holding, ma, intanto, l’ex proprietario deve occuparsi dell’indagine della Guardia di Finanza sui bilanci tra il 2018 e il 2023.
Antonio Romei si è recato nella sede della finanza per consentire l’apertura del pc sequestrato a luglio a Corte Lambruschini, ma l’ex vice-presidente non è l’unico indagato. Insieme a lui compaiono nel registro degli inquirenti anche Alberto Bosco, ex membro del Cda, e proprio Massimo Ferrero.
Sampdoria, Ferrero sotto indagine anche per malversazione
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L’indagine si sta articolando su tre fronti. Il primo riguarda quello delle cosiddette plusvalenze fittizie. Secondo gli inquirenti le compravendite con la Juventus avrebbero generato delle plusvalenze non veritiere o, in alcuni casi, incassi inferiore per evitare l’Iva. Il secondo fronte riguarda la possibile percezione indebita dei fondi Sace, che la Sampdoria avrebbe ottenuto “anche sulla base dei bilanci riportanti dati ritenuti allo stato non veritieri”.
E, infine, il terzo filone riguarda la malversazione dei fondi Sace, avvenuta, secondo i pm, in seguito alla ricezione degli aiuti economici: “viene ipotizzata altresì la malversazione di erogazioni pubbliche, in relazione alla destinazione di parte dei suddetti finanziamenti assistiti da garanzia pubblica, ricevuti da U.C. Sampdoria S.p.A. nella cornice emergenziale connessa alla pandemia da Covid-19, per scopi diversi da quelli in relazione ai quali la garanzia era stata concessa”.