Maya Yoshida non è in ritiro con la Sampdoria, sta giocando la sua Olimpiade con il Giappone da fuori quota. Ecco come sta andando
La Sampdoria a ranghi quasi completi, manca ancora Maya Yoshida. Il difensore centrale blucerchiato è impegnato con la sua nazionale alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Finora per il Giappone sono due le vittorie in altrettante due partite giocate.
Lo scorso 22 luglio è arrivato l’1-0 sul Sudafrica, poi il 2-1 sul Messico domenica 25 luglio. I nipponici guidano il Gruppo A a punteggio pieno con 6 punti in classifica. Partita che si mette subito per Yoshida e compagni. Kubo sblocca la contesa al 6′ e Doan abile a trasformare un calcio di rigore al minuto 11.
Adesso manca solo la Francia, ultime gara del Girone A, basterà non perdere l’ultima gara del turno eliminatorio per staccare il pass per i quarti di finale. Yoshida, capitano e fuori quota della sua nazionale, sta guidando i suoi verso l’impresa.
Non sono però mancate le polemiche sull’assenza del pubblico e l’organizzazione di queste Olimpiadi, caratterizzate dall’emergenza Covid.
Le parole polemica di Yoshida
Sampdoria: l’Olimpiade di Yoshida prosegue tra vittorie e polemiche
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Credo che tanti soldi delle nostre tasse siano serviti a finanziare questa Olimpiade. Ma, nonostante questo, le persone non potranno andare a seguirle dal vivo.
Poi il calciatore blucerchiato ha rincarato la dose, senza nascondere la sua amarezza e la sua frustrazione.
Allora mi chiedo a cosa servano questi Giochi, perché è chiaro che noi atleti vorremmo giocare, o gareggiare, davanti ai tifosi.
Al calciatore non va giù la decisione degli organizzatori di chiudere gli impianti di Tokyo 2020. Anche perché finora la J-League (la Serie A giapponese) del calcio e il campionato di baseball si sono svolti a porte aperte, seppur con un numero limitato di spettatori.
Le nostre famiglie si sono sacrificate e hanno dovuto sopportare tante cose. Quindi, se nemmeno loro possono assistere alle partite rimane la domanda: ‘a cosa serve tutto questo?