La Sampdoria non va, non vince nessuno dice niente: Matteo Manfredi non parla, pietro Accardi poco, Andrea Sottil anche troppo
Poche parole, troppe parole. Ormai lo abbiamo capito, alla Sampdoria funziona tutto al contrario, persino la classifica. Chi dovrebbe parlare vive nel silenzio mentre chi sarebbe meglio tacesse continua a ciarlare.
Dalla società nessun commento sullo sfacelo che stiamo vivendo… eppure gli investimenti sono stati fatti e anche belli cospicui per il momento storico del club, e l’obiettivo è stato dichiarato neppure troppo velatamente in estate.
La Sampdoria avrebbe dovuto lottare, senza troppa fatica, per la Serie A. Ecco, secondo me sarebbe utile sentire la voce di un presidente che ha fatto così tanto in questo anno e mezzo per questi colori; per salvare la Sampdoria dal baratro del fallimento e dalle grinfie dell’ex proprietario.
Sarebbe utile capirne i sentimenti, sarebbe opportuno sentirne la voce e non solo leggerne le dichiarazioni su qualche media nazionale o pagina web. Anche il direttore sportivo Pietro Accardi dovrebbe costantemente vivere il rapporto con la “gente”, e usare i mezzi di comunicazione per parlare ai tifosi.
Non serve concentrare tutto in una “doppia seduta” di domande una volta ogni sei mesi preparata stile esame scolastico, perché la disfatta è settimanale e i Sampdoriani vengono lasciati in balia di partite al limite della decenza, per non essere troppo spregevole e, come se non bastasse, condite da dichiarazioni fuori luogo ed esasperanti.
Sono passati da Genova tanti volti: Osti, Pradè, Faggiano, Sabatini (solo per citarne alcuni recenti) e tutti si sono sempre e quotidianamente relazionati con la realtà. Soprattutto nelle sconfitte. Prendere esempio corrisponderebbe già a un piccolo passo verso i Sampdoriani. E invece l’unica voce che siamo costretti ad ascoltare è quella di un allenatore che non è riuscito a calarsi in questa realtà né in campo né fuori.
Sampdoria, Matteo Manfredi e Pietro Accardi devono trovare una soluzione
Sampdoria, Manfredi non parla, Accardi poco, Sottil troppo: morditi la lingua…
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I Sampdoriani hanno sempre accettato tutto… forse anche troppo, non hanno mai fatto mancare il supporto alla squadra e sono presenza stabile e calorosa in casa come in trasferta (quando gliene viene data la possibilità!!!). Meritano chiarezza e tanto rispetto.
Rispetto che viene meno quando si pensa di potergli raccontare, come si usa dire a Genova, quella dell’uva!
Andrea Sottil, l’unico che proferisce parola, sarebbe l’unico a dover tacere. Non comprendo come si possa ancora permettergli di presentarsi davanti ad un microfono.
È arrivato il momento di fare le cose con criterio, se non ci si riesce sul campo almeno fuori dal rettangolo verde sarebbe bene lasciare a questi tifosi la dignità che meritano perché se gli schiaffi in campo fanno male, le dichiarazioni del tecnico a fine partita bruciano come il fuoco.
Per una squadra senza anima, senza gioco e senza orgoglio, noi spettatori possiamo fare molto poco… ma per il resto la pretesa è lecita. Basta parole di circostanza, basta prendersi gioco di chi può solo guardare e ascoltare indifeso questa catastrofe sportiva.
O testa bassa e correre o che inizi a parlare chi deve e non chi non dovrebbe neppure più sedere su quella panchina.