Sampdoria, Marcello Lippi crede in Andrea Pirlo e non vuole aspettare: i blucerchiati devono puntare a risalire subito in Serie A
Andrea Pirlo da calciatore ha vinto tutto, e anche se lui stesso ha ammesso che da allenatore è tutta un’altra cosa, la Sampdoria lo ha scelto per costruire un progetto ambizioso nel futuro. E non solo Andrea Radrizzani, Matteo Manfredi e Nicola Legrottaglie hanno fiducia in lui. Ce l’ha anche Marcello Lippi, che da ct dell’Italia ha vinto un mondiale nel 2006 con Pirlo in rosa, e lo conosce bene.
Così come conosce bene anche la Sampdoria, di cui ha vestito la maglia per 9 anni dal 1970 al 1979, per poi allenare le giovanili blucerchiate dal 1982 al 1985. Le sue esperienze hanno incrociato sia il club che il suo nuovo allenatore. Ecco perché, interpellato da Primocanale, Lippi pensa che Pirlo a Genova possa fare bene:
Mi piace tutto della Sampdoria. Mi piace il suo allenatore, Andrea Pirlo, un ragazzo fantastico che saprà trasmettere le sue idee alla squadra e ai giocatori. E’ chiaro che ci sarà da faticare, da soffrire. Andrea è una persona di grande qualità, intelligenza, sensibilità. Farà sicuramente bene. Sono convinto che riuscirà a costruire una bella squadra per risalire subito.
Sampdoria, Lippi: “No a programmi a lungo termine, puntare subito alla Serie A”
Sampdoria, Marcello Lippi: Pirlo uomo giusto. L’obiettivo deve essere…
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Risalire subito. Questa deve essere l’ambizione della Sampdoria secondo Lippi. I progetti a lungo termine, l’incertezza di poter centrare la Serie A al primo colpo perché tutto è ancora un cantiere, ci stanno fino a un certo punto. L’ex ct dell’Italia sa che ad oggi la squadra blucerchiata è in divenire, ma ritiene che l’obiettivo debba essere quello:
Io credo che la Sampdoria debba puntare a tornare subito in A, non a fare calcoli a lungo termine. Ci vuole la mentalità giusta e cercare di giocare come chiederà l’allenatore. Non so se sarà quella da battere. L’importante è che sia competitiva. Sono certo che allenatore, società e giocatore lavoreranno per questo. Che poi diventi la squadra da battere questo non lo so
Le motivazioni che invitano alla prudenza nel porsi gli obiettivi sono anche di natura finanziaria. E per questo è possibile che si debbano sacrificare alcuni pezzi pregiati della rosa. Ma Lippi, da questo punto di vista, resta fiducioso:
Questi sono problemi che non conosco e nei quali non mi addentro. Io sono certo che la società saprà fare quello che deve e che farà i sacrifici necessari per cercare di inseguire gli obiettivi.