Marco Ponti, regista de La Bella Stagione, ha raccontato del sentimento che lo ha mosso a fare il docu-film sullo scudetto della Sampdoria
Ci sarà anche Marco Ponti, regista del docu-film “La Bella Stagione”, all’incontro a Fuoricinema chiamato “Luca Vita. L’abbraccio di Gianluca Vialli”. Un evento dedicato a Luca Vialli che andrà in scena il 10 settembre. Un senso sublimato dall’abbraccio di Wembley tra Vialli e Roberto Mancini, suo amico di sempre.
Il Corriere della Sera ha intervistato il regista per capire meglio cosa ci sia dietro il docu-film, ispirato anche all’abbraccio che ha fatto emozionare il mondo intero:
Il film nasce dal desiderio di andare a capire veramente cosa ci racconta un abbraccio che ha fatto venire la pelle d’oca a tutto il mondo. Prima di rispondere, Luca si è preso un attimo di tempo per pensarci. Poi ha detto: “In quell’abbraccio c’era amore e c’era paura”.
C’era, poi, il senso di impresa della Sampdoria del 1991. Il racconto di uno scudetto storico, l’ultimo vinto da una squadra che non fa parte delle cosiddette “grandi”, e dell’umanità di Mancini e Vialli:
Il film è un oggetto narrativo che consegno idealmente ai miei figli e a tutti i bambini per mostrare loro che meraviglia può essere il calcio, lo sport in generale, quando è fatto da persone così affascinanti, buone e ricche di umanità come Mancini e Vialli. Luca era una persona di enorme carisma, di grande educazione, di estrema intelligenza e di grande capacità di gestire il gruppo, la squadra.
Sampdoria, Marco Ponti: La Bella Stagione mi cambierà
Sampdoria, Marco Ponti: La Bella Stagione nasce dall’abbraccio di Wembley
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Ponti ha fatto dell’amicizia una costante dei suoi film. Ma “La Bella Stagione” lo cambierà per sempre. Il regista ha affermato in modo chiaro che ci sarà un prima e un dopo:
La bella stagione è per me il turning point della mia carriera, ci sarà per sempre un prima e un dopo aver incontrato queste persone e avere raccontato la loro storia.
L’amicizia. Il fulcro della Sampdoria di Paolo Mantovani, dei fratelli Mancini e Vialli, ma anche di Pagliuca, Vierchowod, Invernizzi, Cerezo, Lanna. Un tema sempre caro, fin dal film “Santa Maradona”:
C’è un elemento di continuità però, il tema dell’amicizia, che da Santa Maradona in poi è sempre importante: avere degli amici è una di quelle cose che ti può salvare la vita di fronte alle difficoltà. Per il resto, la discontinuità c’è perché grazie a Dio si cresce e si capiscono determinati valori, che anche la realtà a volte ti costringe a vedere da vicino.