Marco Rossi il CT dell’Ungheria ed ex calciatore della Sampdoria ha parlato di un possibile futuro in Serie A. Ecco cosa ha detto
Marco Rossi lunedì prossimo affronterà in Nations League l’Italia di Roberto Mancini, con la sua Ungheria. Partita che ha molto in palio, il primato nel gruppo 3. Non solo questioni di classifica e di primato. Anche se le due nazionali sono divise da 2 soli punti.
Perché chi si qualificherà come primo passerà alla final four e già questo è un risultato da non sottovalutare. Perché le quattro squadre saranno inserite in un girone di qualificazione ai prossimi Europei con meno squadre. E in più potranno appellarsi alla loro posizione in Nations League in caso di mancato accesso alla fase finale di Europeo o Mondiale.
Se per esempio l’Italia dovesse fallire anche l’accesso ai Mondiali del 2026 verrebbe inserita nei playoff grazie al posizionamento nella Nations League 2022/2023. In più, come terzo punto, ranking più alto e possibilità di essere testa di serie nei sorteggi delle qualificazioni a Mondiali ed Europei.
Sampdoria, Marco Rossi in Serie A? Il suo pensiero
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Lo sa Roberto Mancini, lo sa anche Marco Rossi. Entrambi si giocheranno molto lunedì prossimo. Nel frattempo però sul commissario tecnico dell’Ungheria crescono le curiosità. Da calciatore ha indossato la maglia della Sampdoria, dal 1993 al 1995, 25 presenze un goal a Genova. Poi l’avventura all’esterno con l’América in Messico e poi in Germania all’Eintracht Francoforte. Poi il ritorno in Italia per chiudere la carriera.
La scelta dell’estero l’ha fatta anche da allenatore, andando a lavorare a Budapest, all Honved nel 2012, dopo un periodo d’inattività che lo porta a pensare di lasciare il calcio per lavorare nello studio di commercialista del fratello.
La scelta dell’estero però è vincente perché arriva sulla panchina della prima squadra della nazionale ungherese. E da commissario tecnico si è tolto diverse soddisfazioni come nell’ultimo Europeo. Eppure la consacrazione italiana in Serie A manca, anche se Rossi non si fa alcuna illusione, anzi c’è un pizzico di pessimismo nelle sue parole.
La Serie A? Non mi cercherebbe e non mi cercherà nessuno. Allenare una Nazionale non è come allenare un club. Se dovesse arrivare un’offerta importante, la valuterei serenamente. Sono contento però dove sono, qui mi sento amato e sono in una situazione di comfort.