Il presidente della Sampdoria Manfredi è consapevole che i risultati fin qui siano deludenti ma si fida di Accardi, mentre il rapporto con Andrea Mancini è ancora buono
La rotta va invertita e bisogna rimediare il prima possibile agli errori commessi nel recente passato. Matteo Manfredi, presidente della Sampdoria, sa bene che quanto avvenuto in campionato non rispecchia per nulla le attese e le ambizioni avute a inizio stagione. Ma si affida ancora a chi ha allestito la squadra in estate, a colui su cui ha puntato per alzare il livello e puntare alla Serie A, senza che però ancora la strada sia stata imboccata: Pietro Accardi.
Manfredi si fida molto del responsabile del calciomercato che ha chiamato al posto di Andrea Mancini in estate. E lo ha ribadito di nuovo nella conferenza stampa organizzata a Bogliasco. Dopo aver salutato chi ha dato il suo contributo l’anno scorso, affermando che ancora i rapporti sono buoni, il presidente della Sampdoria ha detto di volersi affidare sempre all’esperienza del nuovo arrivato in cattedra:
Andrea Mancini è un caro amico, lo sento regolarmente. La scelta di Accardi, che ringrazio pubblicamente, è stata fatta per la sua esperienza e tenacia. Il suo lavoro finora non ci ha portato le soddisfazioni che volevamo, lo monitoriamo, lavoriamo assieme a lui, la sua esperienza e tenacia ci aiuteranno a ribaltare la situazione
Anche per questo motivo, nonostante qualche voce fosse fuoriuscita, non cambierà l’organigramma della Sampdoria e non ci sarà un nuovo direttore generale:
Il contesto dell’organigramma è completo e ad oggi non cambia. Il progetto non cambia e la proprietà non cambia finché il progetto non sarà completato. Aree di miglioramento costanti, opportunità di mercato che dobbiamo monitorare, ma l’organigramma è questo e questo rimane
Sampdoria, Manfredi: “Servono risorse migliori. Accardi la persona giusta, niente nuovo direttore generale”
Ora però la Sampdoria deve ribaltare la situazione. La classifica non è accettabile nemmeno per Manfredi, che infatti si è messo al lavoro già da un mese, racconta, per porre rimedio:
Siamo al lavoro incessantemente da un mese per evitare errori passato recente, dove a detta di molti di voi avevamo costruito una squadra molto competitiva. Siamo ancora convinti che questa squadra possa darci soddisfazioni migliori, nostro dovere rinforzare la parte tecnica
Il progetto è quello di risalire e, anche per questo, ci sono stati molti investimenti da quando la proprietà è quella attuale. Ma il presidente della Sampdoria si è reso conto, e afferma, che non basta metterci più soldi per ottenere i risultati. Nella squadra ora in mano a Leonardo Semplici, prosegue Manfredi, ci sono lacune tecniche a cui bisogna sopperire:
Non basta il budget: investiamo cifre importanti ma troviamo risultati negativi come tanti altri prima di noi. Non basta investire per arrivare a risultati. Il contesto e la serenità sono gli ingredienti fondamentali sui quali innestare risorse tecniche e di valore. Il contesto non era ancora sano e completamente chiaro, continueremo a investire anche per migliorare gli aspetti tecnici. Il nostro obiettivo sportivo è migliorare domenica dopo domenica. Dobbiamo rinforzarci perché ci sono lacune tecniche. Nei momenti di difficoltà alcune figure (non giocatori) reagiscono sotto stress in maniera diversa da altri. Dobbiamo cercare di attrarre in questa società risorse migliori
Di risorse tecniche ce ne sono in particolare due, Andrea Pirlo e Andrea Sottil, che sono stati esonerati in corso d’opera. Portando la Sampdoria ad avere tre allenatori in un singolo girone di campionato, come mai era successo. Manfredi li ringrazia del loro operato, in particolare ammette che forse, per l’esonero del primo, c’è stata una sopravvalutazione iniziale della squadra:
Ringrazio Pirlo e Sottil: nel cambio repentino probabilmente l’elemento principale è stata la consapevolezza erronea di aver costruito una rosa competitiva ed esserci trovati alla terza giornata con un pugno di mosche