La Sampdoria è lontana dai primi posti in classifica e Matteo Monforte pensa sia l’amaro destino di chi prima devi vendere e poi comprare
Ci risiamo. Siamo caduti ancora dall’albero. E ci siamo fatti nuovamente male. Mettiamola così. Seguo Matteo Monforte, i suoi “Peccati di gol” e devo dire che ammiro sembra chi, come lui, è continuamente ottimista. E si sa quando sia difficile per noi genovesi esserlo. Lui invece ci riesce benissimo. Anche nei momenti più drammatici ti strappa un sorriso.
E lo fa nuovamente, anche adesso. Chiedendo scusa per il ritardo di pubblicazione ho ripreso in mano Il Secolo XIX ed eccoci qui con il pensiero dell’attore, autore e tante altre cose:
E niente, avevamo sperato, incrociato le dita, creduto, sognato, gioito, ma poi no. Figurarsi. Ebbene sì, signori miei, è sempre la solita solfa, la solita minestra, la solita filastrocca: la solita Sampdoria insomma, o meglio, la Sampdoria degli ultimi tre anni, quella che disattende ogni entusiasmo, cancella in un attimo ogni possibilità di riscatto, ti fa tornare bruscamente coi piedi per terra e sembra dirti: “cosa credevi, nan, che vincevamo anche questa? AHAHAHA!”
Come si spiega razionalmente questa cosa? Se lo chiede Matteo, me lo chiedo anch’io. Ce lo chiediamo tutti.
Eppure a calcio ci sanno giocare se vogliono, io li ho visti nelle scorse partite. È stato solo culo, quindi? Un exploit del tutto casuale non dovuto a nulla in particolare? In realtà, la vera Sampdoria, allora, non è quella di Genoa e Modena (e ci metto pure il Sudtirol, anche se mi vergogno un po’), ma quella di sabato e delle partite precedenti? Inizio a credere che sì, mi spiace. Inizio a credere che, anche se davanti hai Coda e Tutino, purtroppo, finché il tuo destino sarà quello di dover essere obbligata a vendere prima di comprare, le cose non cambieranno mai per davvero, anche se per un attimo avevamo potuto credere il contrario. D’altronde sarebbe troppa manna dal cielo essere uno squadrone che sbaraglia tutti, per di più costruito senza poter comprare.
Sampdoria, Matteo Monforte: ora l’obiettivo cambia, speriamo nei playoff!
Sampdoria, Matteo Monforte: fino a quando saremmo costretti a vendere prima di comprare…
LEGGI ANCHE Sampdoria, la solita brutta storia o solo episodi?
Altra domanda: come si spiega razionalmente questa cosa? Già. Perché come dice anche Matteo: a calcio ci sanno giocare se vogliono. Un pensiero che tengo a sottolineare ancora una volta. Perché è la verità.
Ma dopo aver perso nell’ordine con: Reggiana, Salernitana, Cosenza e Juve Stabia, pareggiato con Frosinone e Bari, possiamo quindi aggiustare il tiro dell’obiettivo e pensare a mettere nel mirino al massimo un playoff? Sì. e si spera.
A meno che le cose non cambino per un miracolo che non so nemmeno io da quale cilindro si possa tirare fuori, visto che non ci riesce nemmeno una cosetta semplice e di ordinaria amministrazione – per una squadra che dice di voler venire in A – come battere il “Real Madrid” di Castellammare di Stabia per confermare un cambio di rotta.