Sampdoria, nella rubrica Peccati di gol Matteo Monforte frena l’entusiasmo dei tifosi: la strada da percorrere è ancora lunga
La prima vittoria in campionato è arrivata. Una vittoria per l’obiettivo salvezza. Questo è quello che ci aspetta secondo Matteo Monforte. Tutto scritto nella sua rubrica Peccati di gol su Il Secolo XIX. Una lettura sempre interessante, ironica, che mi strappa ogni volta un sorriso.
Non solo. Perché Matteo è un tifoso. Ma uno di quelli che ragiona. Che sa ragionare, parlare e scrivere in italiano. Ogni volta le sue parole mi fanno capire che c’è speranza di poter crescere, anche come squadra. Perché, poi in fondo, parliamo di quello, di calcio.
E così anche questa volta sono d’accordo con lui. Con Matteo.
Non grido alla rinascita. Non me la sento, sinceramente, di espormi preventivamente in particolari lodi o di tributare applausi fuori luogo a squadra e allenatore o di parlare di “guarigione” avvenuta. Lo avevo già fatto la prima di campionato contro la Ternana, del resto, sperticandomi in elogi al giovane gruppo e al brillante gioco di Pirlo, col risultato poi di aver buscato a destra e a sinistra per tutte le successive partite e di essere finiti penultimi in Serie B…
Quindi, proseguo il saggio Monforte:
A meno che noi non si vinca tre partite di fila, scongiurando definitivamente il periodo maledetto che abbiamo vissuto – è prematuro, secondo me, pensare che adesso i ragazzi abbiano cambiato all’improvviso marcia e mentalità…
Poi c’è un altro quindi. Quello dove è meglio ricordarsi che la Sampdoria di oggi è ancora quella del Pisa, Cremonese, Catanzaro, Como, Venezia, Cittadella e compagnia cantante…
Ma che magari i remi in barca non li abbiamo tirati ancora del tutto e la voglia di riscatto, da qui a fine campionato, c’è eccome…
Sampdoria, Monforte applaude la vicinanza di Manfredi e Radrizzani alla squadra…
Sampdoria, Matteo Monforte: freniamo l’entusiasmo…
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L’ultimo pensiero è dedicato a Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani, alla loro presenza vicino al gruppo negli ultimi giorni a Bogliasco. Una vicinanza fondamentale.
Quindi, perché per Matteo c’è sempre un quindi…
A mio modesto parere, fargli sentire la vicinanza dei loro “papà” e fargli capire che da soli contro tutti non sono, credo sia doveroso e basilare. Mi auguro lo si sia capito per bene, adesso. E comunque, arrivata l’omologa, potrebbe essere magicamente sparita la maledizione di Ferrero. O no?