Il cambio di Piccini una vera comica con protagonista la Sampdoria: e se lo dice Matteo Monforte bisogna credergli…
Passo indietro. Obbligatorio. Perché “quello che è successo sabato contro il Brescia, durante il cambio di Piccini, va al di là di ogni sketch che io possa mai inventarmi”, “perfezione comica”, aggiunge Matteo Monforte nella sua rubrica settimanale, Peccati di gol, sul prestigioso Secolo XIX.
Piccini che dice: “calma”, lo staff medico che capisce “cambia” e così lo fanno uscire dal campo sanissimo e incredulo, perdendo la marcatura del giocatore del Brescia che ci punirà al 94’…
Per Matteo, uno che se ne intende di comicità, nemmeno i più grandi avrebbero potuto disegnare uno scenario così. Né Totò e Peppino né Ale e Franz. Puro surrealismo in stile blucerchiato, con Piccini che, in realtà, non aveva chiesto il cambio. Ma è stato sostituito lo stesso:
Nemmeno Cochi e Renato, Totò e Peppino, Ale e Franz, Jannacci e Gaber. Qui si superano quasi i Monty Python. Surrealismo puro. Chapeu, lo ammetto. Ma la cosa che mi ha stupito ancora più e spiazzato totalmente (come mi è accaduto solo guardando il Teatro dell’assurdo di Ionesco e Beckett) il colpo geniale che ha rotto definitivamente ogni schema logico, è stato il candore, l’ingenuità d’animo quasi fanciullesca, con cui Pirlo lo ha tranquillamente ammesso in conferenza stampa poco dopo: “Eh, sì, Piccini in realtà aveva detto calma, ma i medici hanno capito cambia e l’hanno tolto
Sampdoria, Matteo Monforte è un autore televisivo e comico
Sampdoria, Matteo Monforte: siamo una vera comica. E io me ne intendo…
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Le parole di Andrea Pirlo non sono proprio piaciute a Matteo Monforte.
Ma, dico io, santi numi, ma non dirlo! Almeno non dirlo, stai zitto! Abbiamo fatto la figura da peracottari? Non dirlo! Non se ne era accorto nessuno, fai finta di niente! I panni sporchi si lavano in casa, non te lo devo certo insegnare io. Perché, allora, lo hai detto in diretta nazionale, porgendo il fianco ai miliardi di giustissimi sfottò?
Ma c’è un motivo forse che ha spinto l’attuale tecnico della Sampdoria a dirlo. Anzi forse ben due motivazioni. Almeno secondo l’amico Matteo.
…Con le sue parole ha voluto proprio sottolineare pubblicamente il fatto che il nostro staff medico, per tutta una serie di motivi (dai ripetuti e copiosi infortuni, fino ai recuperi semestrali per rientrare in campo dopo una botta al mignolo del piede) è, in realtà, composto da Fantozzi, Filini e Calboni.
Ovviamente Matteo un’idea sua ce l’ha ma preferisce tenersela per se. Lascia a noi la libera interpretazione dell’epilogo di tutta quanta la commedia, senza influenzarci troppo.
Nel frattempo gambe in spalla e riprendiamo a lavorare per restare in Serie B. Sarà dura. Lunga e dura.