Le sfide, l’amicizia, la fratellanza: il rapporto tra Walter Zenga e Sinisa MIhajlovic, nato nel biennio alla Sampdoria e proseguito fino alle carriere da allenatori
La morte di Sinisa Mihajlovic ha privato il mondo del calcio di una grande uomo. Uno che sul campo e fuori non si è mai tirato indietro, facendosi conoscere per quel carattere duro, ma giocoso. Come quella volta con Walter Zenga dopo un Bologna-Cagliari 1-1 del luglio 2020. Un siparietto raccontato dallo stesso Uomo Ragno al Secolo XIX:
Sinisa era già davanti alla telecamera e mi fa “cosa fai lì, vieni che commentiamo insieme”. Intervengono da Sky in studio: “non si può, c’è il Covid”. E Sinisa “e chissenefrega, hai paura tu Walter?”. “Io? Ma figurati, ho paura solo di te”. Così mi dà uno dei suoi auricolari e ci mettiamo attaccati a commentare e punzecchiare su ogni azione.
Un rapporto vero, sincero, spontaneo. Una fratellanza nata nel biennio 1994-96 alla Sampdoria, quando Sinisa era partito da terzino sinistro:
Lui aveva detto una volta che ero il suo fratello maggiore e io l’ho sempre vista così. Di certo siamo sempre stati vicini. Parte tutto dalla Samp, nel bienni 1994-96 quando lui era partito terzino sinistro e poi spostato centrale. Tra un portiere e il suo centrale nasce sempre un rapporto, nel nostro caso ci piacevano anche le stesse cose.
Sampdoria, le sfide tra Zenga e Mihajlovic
Sampdoria, Mihajlovic un fratello per Zenga: quante sfide a Bogliasco….
LEGGI ANCHE Sampdoria, Mancini ricorda Mihajlovic e un’amicizia lunga trent’anni
Gli scherzi, ma soprattutto le sfide. Con Miha che calciava e Walter che cercava di parare. Ma con quel sinistro era molto difficile…
Quando era nato il mito delle sue punizioni quante volte lo sfidavo a Bogliasco dicendogli “se ne batti dieci non fai un gol”. Più spostavo indietro il pallone, perché aveva quella sassata, più segnava. Quando l’ho capito era tardi. Allora cambiavo: “ok, però sei scarso sui rigori”. Ma neppure io ero fortissimo… Però se lo sfidavi era divertentissimo perché ultra competitivo.
L’amicizia tra Walter e Sinisa è servita anche durante le loro carriere. Fu Zenga ad aiutare Mihajlovic a Catania e il serbo fece lo stesso quando l’amico andò ad allenare la Stella Rossa nella sua Belgrado:
La prima cosa che mi viene in mente di lui è la generosità. Quando sono andato ad allenare la Stella Rossa se non fosse stato per lui che mi ha aiutato a inserirmi non so se ce l’avrei fatta. Se gli chiedevi una mano, lo trovavi sempre. Io ho fatto per lui la stessa cosa a Catania ma lui aveva meno bisogno.