In sede della Sampdoria è arrivata una busta con un proiettile per Massimo Ferrero ed Edorardo Garrone: la ricostruzione delle minacce
Intorno alla Sampdoria la tensione è altissima. Nella giornata di lunedì 30 gennaio è stata recapitata alla sede di Corte Lambruschini una lettera anonima con all’interno un proiettile di scacciacani. Un gesto forte, fortissimo, che va condannato e che fa rendere conto del clima che si sta respirando in questo momento intorno al club blucerchiato.
Il Secolo XIX ha ricostruito l’accaduto. È stato il segretario generale del club Massimo Ienca ad aprire la busta e a trovare al suo interno il proiettile più una lettera di accompagnamento indirizzata a Massimo Ferrero ed Edoardo Garrone, secondo i tifosi i responsabili della grave situazione economica della Sampdoria. Il primo l’avrebbe mal gestita in questi anni e non ha intenzione di mollare, il secondo sarebbe responsabile di averla ceduta, nel 2014.
Sampdoria, le minacce a Ferrero e Garrone a Corte Lambruschini
Sampdoria, minacce a Ferrero e Garrone: la prossima volta proiettile vero. La ricostruzione
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La lettera dai toni minacciosi conteneva la frase:
Questa volta il proiettile è a salve, il prossimo sarà vero.
Delle minacce fortissime che hanno portato la Sampdoria ad avvertire immediatamente la Digos di Genova, mentre il Cda ha risposto con un duro comunicato. È la prima volta che una cosa così accade alla sede del club, mentre, nel 2020, sempre Ferrero ricevette più di un proiettile nella sua casa romana.
L’episodio si unisce, anche se la Digos, smentisce un collegamento tra i due episodi, al blitz nella sede della San Quirico da parte di un manipolo di sostenitori della Sampdoria, che hanno affisso cartelli con scritto “Garrone Mondini vergogna”. Un attacco, dunque, anche alla famiglia Garrone.