Per la Sampdoria e per chi scrive sarebbe un Natale da Grinch se non fosse per l’uomo Leonardo Semplici. Lui ci può salvare…
Ascolto Massimo, non il mio umore da Grinch. Odio il Natale anche se mi piace vedere Vittorio con la maglia di Fabio Borini indosso. Odio leggere la classifica di Serie Bkt e non trovarmi tra i primi tre posti. Si esatto: tra i PRIMI TRE POSTI. E odio leggere chi ancora oggi riesce a vedere qualcosa di buono in questa squadra, in questi dirigenti e pure in questa società. È possibile che sia sempre tutto bello quando si parla di Sampdoria?
Il Grinch è il Grinch c’è poco da fare. Chi è che non ha visto quel film almeno una volta alzi la mano. Tutti sorridenti, lui no, mai. Solo alla fine. E allora provo ad ascoltare, come sempre. E in questi giorni il mio terrapeuta blucerchiato è stato Massimo. Forse lo siamo stati a vicenda. E devo dire che le sue parole mi hanno ridato quella voglia di Natale, di speranza che in pochi sono riusciti a darmi. La speranza ha un nome e un cognome. Ed è il terzo di questa stagione: Leonardo Semplici.
Un uomo vero, con dei principi. Un uomo sincero con sè stesso prima che un bravo allenatore. Almeno in questa sua prima settimana di blucerchiato. Altri al suo posto si sarebbero inventati la qualunque. E di esempi, anche recenti a Genova ne abbiamo avuto. Eccome. Abbiamo avuto Andrea Sottil. Se avessimo ascoltato le sue parole e mai guardato una partita dela sua Sampdoria oggi saremmo già con un piede in Serie A, la nostra casa di appartenenza.
E invece la Serie A non si compra dal ferramente, per usare qualche sua parola a una mia domanda nel container di Cremona. Parole oneste. Di un uomo onesto. Di una persona che sta facendo più lo psicologo a casi disperati che l’allenatore di calcio.
E di limiti di testa, di paura e di coraggio ha parlato apertamente. E apertamente ha detto che c’è solo il punto da salvare contro la Cremonese. Inutile girarci intorno. Inutile credere che ci sia del resto da salvare.
Io non ho la bacchetta magica!
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Sampdoria, Natale da Grinch se non fosse per l’uomo Leonardo Semplici
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Niente bacchetta magica. E questo si sa. Non è Mago Merlino e nemmeno Mago Casanova. È un allenatore con un bel passato da far tornare presente. E la Sampdoria potrebbe essere la giusta occasione, la sua vittoria, il suo rilancio.
Ma c’è bisogno di un aiuto. Non solo di soldi. Di idee e soprattutto giocatori. Giocatori veri, pronti, con le palle. Ma palle giganti. Perché chi c’è ora vanno bene per un alberello di Natale di un monolocale da 25 metri quadrati.
Ma io di Leonardo Semplici voglio fidarmi.
E allora speriamo che questo mercato ci regali maggior soddisfazioni. Via gli “equivoci”, dentro chi vuole l’allenatore prescelto. Sperando che non ci siano altri Gatti Silvestri o peggio ancora Sekulov (e il primavera Akinsanmiro).
Buon Natale a tutti, ci sentiamo dopo la Carrarese…