Il vincitore di Sanremo e tifoso della Sampdoria Olly ha deciso di non andare all’Eurovision Song Contest, a cui avrebbe avuto diritto di partecipare: priorità al tour e ai fan
Olly rinuncia a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest. Dopo una settimana pazza, in cui ha vinto il Festival di Sanremo e si è emozionato a sentire tutto il Luigi Ferraris blucerchiato che cantava la sua “Balorda Nostalgia“, ha deciso di rinunciare a questa opportunità di cantare sul palco delle migliori canzoni d’Europa.
I motivi sono sostanzialmente due. Come ha fatto sapere il cantante tifoso blucerchiato su Instagram, innanzitutto non vuole fare il passo più lungo della gamba. Federico Olivieri, genovese classe 2001, vuole continuare il suo percorso di crescita con umiltà e in modo graduale, come ha fatto finora. La vittoria di Sanremo gli ha dato una enorme notorietà a cui vuole ancora abituarsi, per diventare grande piano piano.
D’altronde lo diceva, in un modo un po’ premonitore, la sua canzone “L’anima balla“, di qualche anno fa, in cui Olly canta “Fede fai con calma, che la strada è lunga“. E lui ha dimostrato di non avere fretta. Ringraziando chiaramente per l’opportunità che gli è stata data da tutti coloro a cui è piaciuta la sua canzone al Festival, Olly ha rinunciato anche per i fan e la gente di cui è diventato l’idolo.
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Sarà che allo stadio Ferraris, prima di Sampdoria-Sassuolo, il cantante ha capito che l’amore incondizionato di migliaia di persone vale più di ogni altra cosa. Forse è proprio a Marassi che, mentre timidamente ringraziava con emozione la tifoseria blucerchiata per l’omaggio da brividi che gli ha tributato, ha preso la decisione di non andare all’Eurovision. Perché l’amore e la vicinanza della gente, probabilmente, vale ancora di più della competizione tra cantanti di tutto il continente.
Perché, continua Olly nel suo post, la rinuncia significa che l’appuntamento per i suoi fan è nel tour già programmato per il 2025 e per il 2026, con tante date in giro per l’Italia in cui vuole incontrare tutti, cantare insieme, fare festa. Perché è consapevole che l’opportunità di andare a cantare in Svizzera è davvero unica, rarissima nella vita di un artista. Ma è altrettanto vero che il percorso artistico è una crescita e, come tale, va fatta gradualmente. Meglio se in compagnia di decine di migliaia di persone che intonano i tuoi brani insieme a te.
Con umiltà, quindi, Olly fa un passo indietro. E si concentra sul percorso di gavetta che ha fatto finora. Perché, come dice lui, alla fine è “tutta vita”. E nella vita succede anche di non sentirsi pronti a prendere quei treni che, forse, passano una volta sola, ma nel momento sbagliato.